
Costo orario del lavoro in Europa: Lussemburgo in testa
«La quota dei costi non salariali nei costi totali del lavoro per l’intera economia è stata del 24,7% nell’UE e del 25,5% nell’area dell’euro – spiega ancora il rapporto – . Le quote più basse dei costi non salariali nell’UE sono state registrate in Romania con una percentuale del 4,8%, Lituania con 5,4% e Malta con 5,8%. Le più alte in Francia con 32,2% e Svezia 31,6%».
Lo scenario italiano
Quanto all’Italia, come riporta il rapporto sul IV trimestre del mercato del lavoro dell’Istat, «l’input, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% rispetto al quarto trimestre 2023. Nello stesso periodo il Pil è cresciuto dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,6% in termini tendenziali». Non solo: il numero di occupati rimane sostanzialmente stabile rispetto al terzo trimestre 2024, a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+118 mila, +0,7%) che ha compensato la diminuzione dei dipendenti a termine (-86 mila, -3,1%) e degli indipendenti (-36 mila, -0,7%)
Costo italiano aumenta su base congiunturale
Il costo del lavoro per Unità di lavoro equivalente a tempo pieno «aumenta dello 0,2% su base congiunturale, sia nella componente delle retribuzioni (+0,2%) sia, in misura lievemente inferiore, in quella dei contributi sociali (+0,1%)». Su base annua, sebbene in rallentamento rispetto alla forte crescita registrata nei due trimestri precedenti, il costo del lavoro «mostra un aumento pari a 3,2%, quale effetto della crescita della componente retributiva pari a un +3,1% e di quella contributiva che vale un +3,5%, influenzata dai rinnovi contrattuali».
Crescono posizioni in industria e servizi
Nelle imprese dell’industria e dei servizi le posizioni lavorative dipendenti, al netto degli effetti stagionali, «crescono di 0,4% in termini congiunturali, con un aumento di pari intensità per le due componenti full time e part time». Non solo: le ore lavorate per dipendente aumentano rispetto al trimestre precedente (+0,4%) ma diminuiscono in confronto al quarto trimestre 2023 (-1,0%). Le ore di cassa integrazione (Cig) crescono in termini tendenziali di 1,8 ore ogni mille ore lavorate. In questo quadro, «continua il calo delle posizioni in somministrazione, osservato su base sia congiunturale (-0,9%) sia annua (-3,6%)». Crescono, inoltre, le posizioni con contratto intermittente.
Bulgaria, stabilità fiscale e crescita a due velocità
La Bulgaria rappresenta un caso peculiare all’interno dell’Unione Europea: nonostante una stabilità fiscale invidiabile – con un rapporto debito/PIL tra i più bassi dell’intera UE e un deficit pubblico sotto il 3% nel 2023 – rimane il Paese più povero del blocco, sia per PIL pro capite che per livelli retributivi. Questa apparente contraddizione affonda le radici nella crisi bancaria del 1996-1997, che portò all’adozione di un currency board e a una politica di rigido controllo della spesa pubblica, mantenuta per anni da governi di diverso orientamento.
Fonte: Il Sole 24 Ore