Covid, in Corea del Nord salgono i contagi. La Cina rinuncia a ospitare Coppa d’Asia 2023
A oltre due anni dallo scoppio della pandemia, la Corea del Nord rompe il silenzio. Dopo l’improvviso lockdown e l’ammissione di un focolaio di covid giovedì 12 maggio, oggi l’agenzia di stampa pubblica del paese, la Kcna, ha rilasciato i dati aggiornati segnalando uno scenario in peggioramento: la Corea del Nord ha riportato altri 21 decessi per il Covid-19 e ulteriori 174.400 persone “in stato febbrile” a livello nazionale. Un totale di 524.440 persone ha mostrato sintomi di febbre tra fine aprile e il 13 maggio, secondo la Kcna, di cui 243.630 guarite e circa 280.810 in cura. Al 14 maggio, il Paese ha registrato un totale di 27 decessi con Covid-19 dall’aprile 2022.
Di prima mattina il leader Kim Jong-un, Segretario Generale del Partito dei Lavoratori della Corea, ha presieduto una conferenza dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito dei Lavoratori della Corea (WPK) presso l’edificio degli uffici del Comitato Centrale del Partito a Pyongyang, definendo il coronavirus “un grande tumulto dalla fondazione del Paese”. La riunione si è svolta per verificare il funzionamento del sistema di massima prevenzione delle epidemie di emergenza e adottare ulteriori misure politiche e pratiche.
Covid, la Cina rinuncia a ospitare la Coppa d’Asia 2023
Intanto la Cina è sempre più preoccupata dalla situazione pandemica, al punto che ha rinunciato a ospitare nel 2023 la Coppa d’Asia di calcio. Lo rende noto la Federcalcio asiatica (Acf), aggiungendo che Pechino ha spiegato la decisione con le attuali “circostanze eccezionali”. La competizione a 24 squadre avrebbe dovuto svolgersi dal 16 giugno al 16 luglio del prossimo anno in 10 città cinesi.
La decisione arriva nonostante le notizie riportate venerdì 13 maggio da Lei Zhenglong, funzionario della Commissione Sanitaria Nazionale, nel corso di una conferenza stampa: la recente recrudescenza del Covid-19 in Cina ha continuato ad attenuarsi, stando a quanto ha reso noto Zhenglong. I nuovi contagi locali del Paese su base giornaliera sono stati meno di 5.000 dalla data del 5 maggio e la cifra è scesa sotto i 2.300 nella giornata di giovedì 12, ha precisato Lei, aggiungendo che Shanghai ha registrato un calo costante in termini di nuovi casi giornalieri, mentre la provincia dello Jilin sta riportando la situazione sotto controllo. Grazie alle misure di contenimento del virus che si stanno dimostrando efficaci nella capitale, il numero di nuovi contagi giornalieri è calato dal picco di oltre 70 fino a 47 alla data del 12 maggio, ha reso noto l’ente, avvisando in merito al rischio di diffusione del Covid-19 nelle aree senza alcuna restrizione per gli spostamenti. Al 12 maggio, stando ai dati della Commissione Sanitaria Nazionale, in Cina continentale erano 312 i nuovi casi locali di Covid-19, 227 dei quali sono stati riportati a Shanghai.
Fonte: Il Sole 24 Ore