Cresce il bio di dm drogerie markt in Italia: 20 aperture in 2 anni e fatturato a +30%
Dal 2017 in Italia c’è una nuova insegna che ha un settore dedicato al food: con il primo store di City Life a Milano è arriva anche nel nostro paese dm drogerie markt, portando un format che prima non era presente sul territorio e che mira a fornire tutto il necessario per bellezza e benessere nel senso più ampio, quindi make-up, cosmetica naturale, cura della persona e del bambino, cura casa, pet care e, di interesse per noi, alimentazione bio.
In un report da poco pubblicato, dm drogerie markt stima, per il solo mercato italiano, un fatturato di 140 milioni con un incremento di oltre il 30% rispetto all’anno fiscale precedente. La crescita è dovuta alla maggior diffusione dei punti vendita, che è sempre più ampia: 10 le nuove aperture quest’anno – arrivando così a un totale di 81 – e 10 quelle previste per i prossimi mesi, che si affiancano al neonato e-commerce.
L’offerta alimentare di dm Italia è circa il 13% dei prodotti a scaffale – il valore percentuale può essere diverso per ciascuno dei 14 Paesi europei in cui la catena è presente – e copre ogni occasione di consumo, dalla colazione al pranzo, ma anche snack, con attenzione sulla qualità e sulla scelta biologica.
Ai prodotti a marchio è dedicata la gran parte di assortimento: «Arriviamo a oltre il 40% in questa categoria – spiega Benjamin Schneider, direttore marketing e acquisti dm Italia – se guardiamo anche alle bevande e ai prodotti per bambini, se invece guardiamo solo all’alimentazione base la percentuale raggiunge il 60; la PL ci permette di avere un’estensione, una profondità e una qualità della gamma difficile da trovare in Europa e inoltre ci permette di avere prezzi giusti, più vantaggiosi per il cliente. I valori di sostenibilità, differenziazione e qualità ci guidano a scegliere i nostri fornitori».
Per quanto riguarda gli alimenti il tipo di coltivazione scelto è esclusivamente bio, mentre in settori quali quelli dell’alimentazione sportiva, degli integratori e delle bevande «cerchiamo – continua Schneider – di fornire l’eccellenza in funzione dei nostri valori: l’acqua bio non esiste e se ce la vendessero sarebbe anche una fregatura, quindi la nostra scelta non è biologico a tutti i costi».
Fonte: Il Sole 24 Ore