Criminalità, denunce oltre i livelli 2019: corrono i reati più violenti

A crescere, invece, sono reati violenti e predatori tra cui le rapine in pubblica via (16.561 episodi nel 2023, in crescita del 9,5% rispetto ai dodici mesi precedenti e del 24,5% rispetto al 2019) e le percosse (16.645 denunce, +3,1% su base annua e +15,6% sul 2019). «A preoccupare è soprattutto questo aumento legato ad un certo tipo di criminalità più estemporanea, meno pianificata, ma più aggressiva», commenta Dugato.

Tornano a quota 341 anche gli omicidi volontari, con dieci episodi in più rispetto al 2018 e 13 rispetto al 2019: il numero impressiona, trattandosi di omicidi (con una quota sempre più rilevante in ambito familiare), ma «non si può parlare – afferma il sociologo Marzio Barbagli – di un aumento statisticamente rilevante. Si tratta di modeste oscillazioni (dieci anni fa, nel 2014, gli omicidi volontari erano stati 475, ndr) nell’ambito di un trend sempre calante negli ultimi decenni, che ci ha portato ad essere oggi il paese con il più basso tasso di omicidi in rapporto alla popolazione in Europa».

Tornando alle rapine e ai reati predatori, che l’ultima indagine sulla Criminalità minorile del Viminale fotografa in aumento anche tra i giovanissimi, Dugato sottolinea che «spesso le ragioni non sono più solo di tipo economico, ma vanno collegate a un generale aumento della violenza, ad atti di bullismo o di prevaricazione. I dati sembrano riflettere un clima di maggiore aggressività nelle relazioni personali, correlato a fenomeni di stress psicologico e di insicurezza economico-sociale in aumento».

Proprio le rapine – che non sono mai diminuite in Italia tanto quanto i furti – sono espressione dell’ allarme sociale cresciuto soprattutto nelle grandi città del Centro nord, mentre nel Mezzogiorno restano stabili. Si affiancano episodi, come quelli rilevati dalle cronache nelle scorse settimane all’ospedale di Foggia, contro i medici in prima fila.

Nel 2023 sono cresciute anche le denunce per furto, con un recupero «quasi fisiologico» che comunque resta lontano dai livelli pre-Covid (-4,7% sul 2019). In particolare, la rapida ripresa dei furti in abitazione (+10,4% nel 2023, seppur molti meno rispetto al 2019), «potrebbe essere correlata al rientro in ufficio dei lavoratori, dopo anni di smart working», dice il ricercatore della Cattolica. Per altre tipologie di reato, poi, è cresciuta la sensibilità nell’opinione pubblica: oltre alle violenze sessuali (+27,6% sul 2019, anche se in lieve flessione nel 2023), sono aumentate le denunce per estorsione (+27% sul 2019), alla luce di una maggiore propensione alla denuncia che fa emergere un fenomeno spesso sommerso. Lieve, invece, la ripresa delle denunce per spaccio (+5% nel 2023 su base annua), dove in questo caso gioca un ruolo fondamentale l’attività delle forze di polizia: i reati legati agli stupefacenti registrano però una generale flessione (-20% circa) rispetto al pre-pandemia. Aumentano, infine, le morti sul lavoro: 58 omicidi colposi da incidente sul lavoro nel 2023, quattro in più rispetto al 2022.

Fonte: Il Sole 24 Ore