Crisi auto, piano regolatore e qualità dell’aria, le sfide per la Città di Torino
La sfida impegnativa di un nuovo Piano regolatore, che arriverà in Consiglio nel corso del 2025, l’accelerazione sui progetti del Pnrr, a iniziare da quello strategico per il rilancio del Parco Valentino, e le necessità sociali ed economiche generate da una manifattura in difficoltà nella città e nell’intera area metropolitana. Nella conferenza stampa di fine anno il sindaco di Torino Stefano Lo Russo mette in fila cantieri aperti e progetti da chiudere. Senza dimenticare la spada di Damocle della crisi dell’auto, che a Torino colpisce più duramente che altrove.
Una partita che si gioca a livello locale – visto che Torino e il Piemonte hanno la più ampia concentrazione in Italia di imprese dell’indotto automotive – ma che si decide a livelli più alti. Nel corso del 2025 Stellantis avrà nuovo un nuovo amministratore delegato. Sempre l’anno prossimo l’Europa dovrà chiarire la sua strategia sul tema dei nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per le case produttrici di automobili. «Questi due elementi – sottolinea il sindaco Lo Russo – influenzeranno la strategia del Gruppo, noi saremo attenti agli sviluppi industriali e sosterremo la transizione cercando di mitigare gli effetti sociali».
La preoccupazione, ammette il sindaco, «è soprattutto per indotto e filiera, per i quali serve una politica industriale coerente». Lo Russo intravede comunque i segnali di un cambio di passo a livello nazionale e considera positivamente la scelta di concentrare gli aiuti sull’industria piuttosto che sul mercato attraverso gli incentivi. Ma il 2035, aggiunge, «è una deadline da mantenere anche a tutela investimenti dei produttori, la discussione sulla neutralità tecnologica non sia uno strumento per rinnegare gli obiettivi di decarbonizzazione».
Il 2025 vedrà rafforzati gli strumenti per garantire una migliore qualità dell’aria con il blocco, nelle fasi di allerta, oltre che delle autovetture diesel Euro5 anche dei veicoli commerciali della stessa categoria di motorizzazione, come prevede il Piano Qualità dell’aria varato dalla Regione Piemonte poche settimane fa. «Chiediamo di aprire una fase di interlocuzione, sebbene tardiva, con la Regione che non ci ha coinvolto nella discussione del Piano» sottolinea l’assessore ai Trasporti Chiara Foglietta.
Il tema della qualità dell’aria è una sfida a cui strutturalmente la Città non può sottrarsi, «dobbiamo fare di più perché partiamo da una situazione strutturalmente svantaggiata» ribadisce il sindaco.Torino, ricorda Lo Russo, «è tra le 100 città impegnate per garantire la neutralità climatica, per questo servono pesanti investimenti. Il nostro resta un approccio pragmatico, a partire dalla riduzione strutturale delle emissioni e dall’efficientamento del patrimonio degli edifici pubblici». Vanno in questa direzione, ricorda il sindaco, i principali interventi urbanistici, a cominciare dalla pedonalizzazione di Via Roma, l’efficientare del traffico intorno a piazza Baldissera e il progetto della Metro 2.
Fonte: Il Sole 24 Ore