Crisi in Medio Oriente, Mattarella: «Soluzione due Stati unica prospettiva di pace»
«Insieme ai nostri partner continuiamo anzitutto a operare per il cessate il fuoco, per un processo costruttivo che, con il concorso della comunità internazionale, porti alla soluzione a due Stati, giusta, necessaria, sostenibile e in linea con il diritto internazionale, unica prospettiva di pace stabile. Prospettiva unica e urgente se si vuole scongiurare che il sedimento di ostilità e di risentimenti provochi rapidi e frequenti ritorni di sempre più gravi violenze. Non è una formula di rito, non è una posizione vana. Fu l’Assemblea delle Nazioni Unite a istituire un focolare per il popolo ebraico dopo la Seconda guerra mondiale. Costruire un futuro per il Medio Oriente in cui Israele e Palestina coesistano in pace e sicurezza è un compito che, se sarà sviluppato da coloro che oggi nascono e crescono tra le macerie della guerra, tocca oggi a noi saper far decollare». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale il corpo diplomatico accreditato in Italia.
Protezionismo cancella evoluzione di tre secoli
Il Capo dello Stato ha ricordato che «la cooperazione internazionale trova nelle relazioni economiche uno dei suoi punti di forza. La pretesa della autosufficienza contrasta con la realtà dei fatti. Anche qui, si vorrebbe cancellare l’evoluzione del mondo degli ultimi tre secoli, invocando temi come la sicurezza nazionale per giustificare nuovi protezionismi». Secondo il Presidente della Repubblica, le «politiche distorsive, ostacoli al libero commercio alterano significativamente le condizioni di accesso ai mercati e danneggiano gli interessi dei consumatori. La storia insegna che il protezionismo non ha mai portato vantaggi di lungo periodo, a volte è stato persino causa di conflitti armati, mentre il libero commercio – è l’esperienza sviluppata dall’Unione europea – è un fattore di crescita formidabile. Fattore messo a rischio, oggi, anche dai conflitti e da atti emulativi lungo le maggiori rotte commerciali, pregiudicando la libertà di navigazione, elemento essenziale delle libertà dei popoli e della prosperità di tutti».
Fonte: Il Sole 24 Ore