Crolla l’indice di fiducia degli agricoltori, ma crescono gli investimenti in rinnovabili
Crisi economica e aumento dei costi continuano a pesare sulla fiducia degli imprenditori agricoli anche nel terzo trimestre del 2022 senza però scoraggiare gli investimenti per lo più nelle rinnovabili.
L’indice misurato periodicamente da Ismea scende infatti a -14,7 punti (in una scala che va da -100 a +100), in peggioramento rispetto ai tre mesi precedenti (-2,6 punti) e sotto di 17,8 punti rispetto allo stesso periodo del 2021.
Il calo della fiducia, tuttavia, non intacca la propensione ad investire sotto la spinta della crisi energetica. Il 28,7% degli intervistati ha in programma un investimento entro il 2022 e nel corso del 2023 (la quota era del 24,9% nel 2021) e tra questi il 42% prevede l’introduzione di impianti di energia rinnovabile.
Sul fronte dell’industria alimentare, invece, il clima di fiducia registrato da Ismea, è in linea con quello del trimestre precedente, mentre resta evidente il crollo dell’indicatore rispetto a un anno fa (-17,6 punti).
L’analisi ha preso in esame anche i fornitori di materie prime e semilavorati di origine agricola, la cui spesa pesa in media per il 67% sul valore del prodotto finito di ciascuna impresa; imprese che si riforniscono per lo più nei mercati di prossimità, mentre solo il 6% ha dichiarato di attivare catene di fornitura estere, prevalentemente europee, con punte più elevate tra gli operatori di pesce, molitoria, mangimistica, macellazione di carni rosse e cioccolateria. Poche, infine, le difficoltà di approvvigionamento rilevate dalla maggior parte degli operatori, anche se il 15% è stato costretto a ridurre i volumi degli acquisti, mentre l’8% ha subito delle interruzioni temporanee di fornitura, con punte più elevate nei settori di lavorazione dei cereali.
Fonte: Il Sole 24 Ore