Crollano le pensioni anticipate: – Il Sole 24 ORE

Dopo il passaggio da Quota 102 a Quota 103 nel 2023 e l’ulteriore stretta scattata per quest’anno con l’ultima legge di bilancio targata Meloni, rallenta notevolmente la corsa delle pensioni anticipate. Nei primi sei mesi del 2024 l’Inps ne ha erogate 99.707, per un importo medio di 2054 euro, il 14,15% in meno rispetto alle 116.143 dello stesso periodo dello scorso anno, quando a fine dicembre sono stati raggiunti i 228.570 assegni. A fotografare questa frenata è l’ultimo monitoraggio dei flussi di pensionamento dell’Osservatorio Inps, dal quale emerge che tra gennaio e giugno l’Istituto guidato da Gabriele Fava ha erogato complessivamente 376.919 nuovi trattamenti, mediamente da 1.197 euro mensili. La rilevazione dell’Inps mette anche in evidenza come la via d’uscita con Opzione donna, a seguito dell’ulteriore giro di vite scattato con l’ultima manovra, sia sempre meno utilizzata: nei primi sei mesi le domande liquidate sono state appena 2.107, erano state 11.576 in tutto il 2023. La maggior parte di questi trattamenti (886) ha un importo inferiore ai mille euro mensili. Il “gender gap previdenziale” resta marcato: nel primo semestre 2024 sono state versate prestazioni pensionistiche alle donne con un importo medio di 992 euro, inferiore del 30,58% di quello liquidato agli uomini (1.429 euro)

Nei primi sei mesi del 2024 liquidate 152.641 nuove pensioni di vecchiaia

Il monitoraggio evidenzia che nei primi sei mesi dell’anno sono state liquidate, oltre alle 99.707 “anticipate”, 152.641 nuove pensioni di vecchiaia, 22.730 invalidità e 101.841 assegni ai superstiti. Sul fronte del solo Fondo lavoratori dipendenti le “anticipate” e gli assegni superstiti si equivalgono assorbendo il 31% dei trattamenti eroga. Per la gestione dei lavoratori autonomi (coltivatori diretti, commercianti e artigiani) il peso delle “anticipate” si riduce al 24% (vecchiaia a quota 40%), mentre resta al 46% per la gestione dei dipendenti pubblici.

Per le nuove pensioni importi medi mensili di 1.197 euro lordi

Tra gennaio e giugno 2024 sono state liquidate in totale dall’Inps 376.919 nuove pensioni per un importo medio di 1.197 euro. Gli assegni, in media, oscillano dagli 820 euro medi al mese per le invalidità, ai 892 euro medi per I trattamenti di vecchiaia fino a 2.054 euro per le “anticipate”.

Alle donne assegni inferiori del 30,6% di quelli degli uomini

Le nuove pensioni erogate alle lavoratrici presentano un importo medio di 992 euro: più basso del 30,58% di quello degli assegni versati agli uomini (1.429 euro). Un fenomeno che è in gran parte dovuto alla minore incidenza delle pensioni anticipate liquidate nei primi sei mesi del 2024 alle donne (meno di un terzo), che sono quelle basate su un numero più alto di anni di contributi e quindi più alte, ovvero 30.053 su 99.707. Inoltre, sempre alle donne viene versata la fetta maggiore dei trattamenti ai superstiti, che hanno in media importi più bassi.

Nel 2023 versati 832.900 assegni

L’Inps fa sapere che sono state erogate in tutto 832.900 pensioni con decorrenza 2023, per un importo medio mensile alla decorrenza di 1.201 euro. In particolare, i trattamenti di vecchiaia (compresi gli assegni sociali) sono stati 318.86, le “anticipate” 228.570, le invalidità 56.975 e gli assegni ai superstiti 228.489.

Fonte: Il Sole 24 Ore