Cuba entra nei Brics, ultima speranza contro la crisi economica

Cuba entra nei Brics, ultima speranza contro la crisi economica

In una città flagellata dai blackout energetici e dal cibo che talvolta scarseggia, la Revolución no duerme. Lo slogan propalato più di vent’anni fa da Fidel Castro viene rilanciato, nei palazzi di governo de L’Avana, in un’accezione più di auspicio che di vanteria: sì, perché domani Cuba entra nei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Il 1°gennaio 2025 sancisce quindi l’avvio di una nuova stagione geopolitica per l’isola caraibica. L’area Brics potrebbe costituire il rafforzamento di nuove sinergie e commerci multilaterali.

L’integrazione di Cuba nei Brics+ incorpora delle aspettative giudicate «interessanti e promettenti» anche se la tempistica dei benefici potrebbe essere dilatata. L’attenuazione degli effetti del bloqueo, l’embargo, è la prima speranza.

Oltre a Cuba gli altri Paesi che si uniranno ai Brics+ sono Bielorussia, Bolivia, Indonesia, Kazakistan, Malesia, Thailandia, Uganda, Uzbekistan.

Una nota del ministero dello Sviluppo Economico russo spiega che con l’inclusione dei nuovi membri, i Brics+ rappresentano il 36% del Pil mondiale, il 37% del commercio globale e quasi la metà della popolazione mondiale, circa 3,5 miliardi di persone su un totale di 8 miliardi. I Paesi membri coprono una superficie complessiva di circa 40 milioni di chilometri quadrati e contribuiscono al 40% della produzione petrolifera globale.

Una delle preoccupazioni più impellenti riguarda il rilancio del turismo, una delle più importanti voci di ingresso nelle casse cubane. Nel 2024 il calo è stato del 7,9% rispetto al 2023: sono poco più di due milioni i turisti che hanno scelto Cuba per le vacanze tra gennaio e novembre di quest’anno. Lo riferisce l’Istituto nazionale di statistica (Onei). Secondo i dati ufficiali, Cuba ha ricevuto 2,4 milioni di visitatori internazionali nel 2023 e 1,6 milioni nel 2022. Cifre lontanissime dai livelli pre-pandemia registrati nel 2019 (4,2 milioni) e 2018 (4,6).

Fonte: Il Sole 24 Ore