CustHome, case modulari in legno per l’emergenza abitativa

«Ogni anno un miliardo e mezzo di persone non ha accesso minimo a una casa. E non solo nel Sud del mondo, ma anche in Europa e negli Stati Uniti, dove l’emergenza abitativa riguarda centinaia di migliaia di persone. In Africa arriviamo a decine di milioni di persone». Federico Fiume, architetto specializzato in architettura modulare di emergenza, si appassiona mentre racconta il suo progetto Custhome, realizzato in collaborazione con l’azienda bellunese Brancher e presentato al World Urban Forum del Cairo, organizzato dalle Nazioni Unite.

Un’idea semplice per emergenze complesse

Lo raggiungiamo al telefono proprio durante il Forum e ci racconta la sorpresa per il grande interesse, da parte delle istituzioni presenti ai lavori del Cairo, per la sua proposta. «Eppure l’idea di fondo è semplice – spiega -. Siamo partiti dalla grande necessità di case che si registra in tutto il mondo, che non trova un’offerta adeguata in termini non solo quantitativi, ma anche qualitativi, di tecnologie e soluzioni adeguate a esigenze in rapido cambiamento».

In particolare, parlando di emergenze (terremoti, inondazioni, guerre o altri cataclismi), la risposta in genere è sempre la stessa: il primo passo è la tenda – più o meno strutturata – che però può andare bene per qualche giorno, al massimo due o tre settimane. «Invece spesso, purtroppo, le emergenze durano anni e la tenda non va bene, ma nemmeno le soluzioni successive, come i container metallici che, in alcuni contesti, raggiungono temperature insostenibili al proprio interno, o i moduli abitativi provvisori, anche questi inadeguati a durare per periodi prolungati», spiega Fiume.

Moduli in legno riciclato e riciclabile

Da qui l’idea di lavorare su smontabilità e componibilità, studiando le diverse possibilità tecnologiche. «Così siamo arrivati a CustHome, un sistema basato su pezzi assemblabili, che possono rispondere a tutte le esigenze: magari all’inizio mi servono solo 45 mq, poi però ho la necessità di arrivare a 120 mq se l’esigenza si prolunga, oppure di sostituire alcuni moduli se nel tempo dovessero usurarsi o rompersi». Non solo: questi moduli sono realizzati con pannelli OSB, realizzati con legno totalmente riciclato e a loro volta riciclabili più volte, seocndo una logica di circolarità che aggiunge valore anche ecologico al progetto.

Di CustHome è stato realizzato un prototipo «che stiamo raffinando, pensando già alla vesrione al 2.0 – spiega l’archiettto -. Siamo qui al Cairo, su invito di UN-HABITAT, il programma dell’Onu per gli insediamenti umani, proprio per presentarlo e raccogliere informazioni sulle possibili esigenze nel mondo e contatti. Immaginavo che ci sarebbe stato interesse, soprattutto da parte dei governi africani, ma non immaginavo una simile risposta».

Fonte: Il Sole 24 Ore