Da Brooklyn a Los Angeles, milioni di americani nell’impossibilità di comprare casa

Il “Sogno Americano”, che da almeno due secoli è il collante sociale degli Stati Uniti e che infiamma l’immaginario europeo, è sempre più evanescente, se non proprio svanito. La casa, mattone principale del sogno, è ormai un obiettivo impossibile nel paese delle possibilità: non è più alla portata della maggior parte delle famiglie a stelle e strisce. Ci vogliono almeno 360mila Dollari per comprarsi una casa: un prezzo mai così alto.

Minimo storico di disponibilità

Per la classe media Usa, il costo medio di una casa è ai massimi da 17 anni. Secondo uno studio di Attom, i costi di un’abitazione tradizionale – comprese le rate del mutuo, l’assicurazione sulla proprietà e le tasse – nel 2024 sono arrivati a consumare il 35% del salario medio. E’ la percentuale più alta di reddito dal 2007, ossia quando scoppiò la crisi dei mutui spazzatura. Ma, soprattutto, è in aumento rispetto al 32,1% dell’anno precedente.

Erosione di ricchezza

I mutui, che si aggirano intorno al 7%, e le spese fisse in aumento bruciano gli aumenti dei redditi. Inoltre, una persistente carenza di inserzioni ha spinto il prezzo medio delle case a un livello record. In circa un terzo del paese, i costi di proprietà assorbono il 43% dei salari medi locali, ben al di sopra del 28%, la soglia dell’accessibilità economica. Gli ultimi dati «rappresentano una dura sfida per gli acquirenti di case» ha affermato Rob Barber, amministratore delegato di Attom. «È normale che i prezzi salgano in Primavera, quando la domanda di case aumenta. Tuttavia, la tendenza di quest’anno è particolarmente impegnativa per chi vuol comprare un’abitazione».

California e New York: inarrivabili

Gli immobili nell’ovest e nel nord-est degli Stati Uniti sono quelli che hanno registrato i maggiori cali di accessibilità; su tutti, Orange County e Alameda in California; i quartieri di Brooklyn e Nassau a New York. Tra le 589 zone analizzate dallo studio, ben 582, ovvero il 98,8%, sono diventate più inaccessibili, secondo l’Affordable Index, l’indice immobiliare che calcola la disponibilità economica per acquistare un immobile. Un analogo indice stilato dalla sede di Atlanta della Fed, per esempio, lo scorso dicembre era vicino al suo punto più basso mai registrato: segnava 72,8, rispetto a 100 che è il livello al quale le case sono accessibili con redditi medi. In confronto, l’indice era a 106,7 nel febbraio 2020 prima che la pandemia provocasse un cataclisma immobiliare.

Punto di non ritorno

Per rendere le case accessibili come lo erano con i redditi tipici nel febbraio 2020, i prezzi delle case dovrebbero scendere del 40%, il tasso medio dei mutui dovrebbe precipitare a un inaudito 2,45%. O, in alternativa, una famiglia americana media dovrebbe veder salire il suo reddito a quasi 130mila Dollari, che è circa il doppio di quanto risultava a fine 2023 ( 77mila dollari). Nessuna di queste condizioni è fattibile: dunque, l’accessibilità economica alle case è fuori dalla portata delle famiglie. Chi compra la prima casa, poi, è stato colpito da una doppia tegola: l’aumento dei prezzi, iniziato nel 2020 quando tutti hanno iniziato a fuggire dalle metropoli o a cercare abitazioni più grandi e spaziose (per avere una stanza-ufficio dove lavorare da remoto). Dal 2022, poi, si è aggiunto anche il rialzo dei tassi, e dunque il cotso dei muturi, risalito ai massimi degli ultimi decenni.

Fonte: Il Sole 24 Ore