Da Conte a Milei, il parterre della festa di Atreju

Da Conte a Milei, il parterre della festa di Atreju

Dal Colle Oppio degli esordi al Circo Massimo della destra al governo. Nuova edizione di Atreju, da sempre vicina a Giorgia Meloni ma senza bandiere e loghi di Fratelli d’Italia. «Non è una festa di partito ma di parte», insiste il responsabile nazionale dell’organizzazione Giovanni Donzelli. Un evento che si allarga non solo nello spazio ma anche nel tempo: per la prima volta durerà una settimana da domenica 8 a domenica 15 dicembre. Sfileranno 21 ministri su 22 (assente solo la leghista Alessandra Locatelli), chiuderà la premier e non mancheranno gli alleati di maggioranza anche se Matteo Salvini sarà l’unico in videocollegamento, ufficialmente impegnato con lo spinoso congresso della Lega lombarda in contemporanea il 15 dicembre.

L’anno scorso lo slogan era “Bentornato orgoglio italiano”, ora si va dritto al punto e diventa “La via italiana”, riferimento a quella tracciata dalla leader di Fratelli d’Italia insieme al suo governo. Sguardo all’estero: ospite d’onore sarà il premier argentino Javier Milei. Una presenza che conferma la forte sintonia personale e politica con Meloni, già emersa in tre diversi incontri, l’ultimo dei quali a Buenos Aires, in occasione della recente missione della premier italiana.

Il confronto sull’automotive

La festa “apre” al confronto sulla vertenza Stellantis e accoglie sul palco il responsabile del personale dell’azienda, Giuseppe Manca. Insieme a lui, il 14 dicembre, ci saranno il ministro delle Imprese, Adolfo Urso e il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. Protagonisti di un dibattito dal titolo inequivocabile: “La via italiana per il rilancio dell’automotive”, a conferma dell’intervento che il governo sta valutando a sostegno del settore, da inserire nella legge di bilancio.

Ci sarà Conte, non Elly Schlein

L’Atreju in versione extralarge conferma lo spirito delle origini, aprendo le porte a parecchi “non allineati”, come si vantano di ricordare gli organizzatori. Ci sarà l’ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti che torna dopo 18 anni. L’8 dicembre sarà lui a inaugurare i dibattiti insieme a Paolo Bonolis e Pietrangelo Buttafuoco. Fino al clou con i due leader di opposizione come Giuseppe Conte per i 5 Stelle e Carlo Calenda di Azione, mentre l’ex premier Enrico Letta sarà intervistato collegato da Parigi. Assente Elly Schlein (l’anno scorso per lei c’era un cartonato accanto a uno stand) e stavolta – si spiega – perché entrambi d’accordo sul non invitarla né esserci.

La presenza di Gioventù nazionale

Ci saranno invece i militanti di Gioventù nazionale: gli stessi raccontati dall’inchiesta di Fanpage per dichiarazioni al limite tra antisemitismo e razzismo. «Chi era coinvolto e che aveva responsabilità, è sospeso da qualsiasi tipo di attività politica», garantisce il partito. Faraonici gli spazi con tre tensostrutture sul prato. Ospiterà una pista di pattinaggio (ma molto più grande di quella a Castel Sant’Angelo e, prima ancora in piazza Risorgimento), l’albero al centro e il presepe vivente e tutt’attorno le casette di legno con artigiani e associazioni.

Fonte: Il Sole 24 Ore