Da Pila all’Abetone corsa per potenziare impianti a fune e neve programmata

Da Pila all’Abetone corsa per potenziare impianti a fune e neve programmata

Nel 2024 investimenti per oltre 310 milioni per aumentare la portata degli impianti a fune ed essere pronti ad affrontare il rischio mancanza di neve. Una spesa record «la più importante degli ultimi 10 anni. Il comparto sta investendo molto e non solo sui siti olimpici» dice Valeria Ghezzi, presidente Anef-Confindustria. Dall’arco alpino fino a Laceno, in provincia di Avellino, si è lavorato per rinnovare gli impianti di risalita e potenziare i sistemi per la neve programmata. Tra i vari comprensori il big spender è il consorzio Dolomiti Superski i cui soci quest’anno hanno investito 120 milioni in impianti a fune, cannoni per la neve e battipista.

Nel corso dell’anno hanno rinnovato le infrastrutture una quarantina di stazioni sciistiche della Penisola. «Il mercato italiano vede una crescita rispetto all’anno scorso sul versante degli impianti a fune e i sistemi di innevamento» spiega Anton Seeber, presidente del Gruppo HTI. Il Gruppo ha venduto impianti a fune Leitner per 140 milioni, circa 80 battipista Prinoth nuovi e usati per 25 milioni e impianti per la neve programmata Demaclenko per altri 20 milioni. Doppelmayr è un competitor che progetta e produce impianti di risalita e ha consegnato 11 tra cabinovie, seggiovie e sciovie. Per quanto riguarda la neve programmata Wolfgang Psenner, sales manager di TechnoAlpin Italia, leader in queste soluzioni, aggiunge: «Gli investimenti in impianti di innevamento in Italia sono stabili negli ultimi tre anni, sostenuti da una crescente richiesta di progetti di ammodernamento».

Tra le novità di Dolomiti Superski ci sono a Valdaora la seggiovia 8 posti carenata Plateau che ha sostituito la vecchia seggiovia 4 posti mentre a Corvara la seggiovia Braia Fraida aumenta la portata oraria. Nuova seggiovia a 6 posti per la Porzen sul Monte Elmo mentre per il tracciato Malga Valcigolera a Rolle-San Martino Leitner ha fornito una cabinovia da 10 posti che rimpiazza un impianto a 2 posti.

Ovunque sono stati potenziati i sistemi di innevamento: tra i tanti cantieri chiusi quelli in Val Gardena nelle zone di Monte Pana, Risaccia, Piz Sella, a Cortina d’Ampezzo per la Tofanina, ad Arabba sulla pista Antercrep. A Mottolino, a Livigno, Doppelmayr ha installato una cabinovia a 10 posti con sedili riscaldati mentre la seggiovia che raggiunge Monte Sponda ora è a 8 posti, è la prima in Lombardia, con una capacità di 3.200 persone l’ora. Investimento strategico in due fasi a Pila per la telecabina Aosta-Couis a 10 posti che permetterà di raggiungere quota 2.700 metri del rifugio Stella del Couis anche partendo da Aosta. Nel dicembre 2025 saranno aperti tutti i tratti.

Nei 6 poli sciistici del Friuli, gli impianti sono di proprietà della Regione, sono stati investiti 4,4 milioni per potenziare soprattutto le infrastrutture per la neve programmata. Ben 2,5 milioni hanno permesso la realizzazione di un nuovo bacino d’acqua nel comprensorio Ravascletto-Zoncolan.

Fonte: Il Sole 24 Ore