Dagli agenti Ai al calcolo spaziale: ecco le tendenze tech per il 2025 e oltre
Come da tradizione vuole, arrivano le feste natalizie e la comunità tech internazionale si interroga su quelle che saranno le principali tendenze dei prossimi dodici mesi e oltre per aiutare Cio e responsabili IT a modellare il futuro delle loro organizzazioni attraverso un percorso di innovazione responsabile ed etico. Gli studi a firma di vendor e società di ricerche e consulenza votati a delineare lo scenario che ci aspetta si sprecano: per fare il punto sull’ulteriore evoluzione dell’intelligenza artificiale e in ambito cybersecurity e inquadrare più da vicino le nuove frontiere dell’informatica e del calcolo computazionale, abbiamo combinato (fra le tante disponibili) alcune delle previsioni stilate dagli esperti di Capgemini e di Gartner.
La Gen AI cambia pelle: dai copiloti agli agenti in grado di ragionare
Su un fatto tutti sono d’accordo: l’intelligenza artificiale generativa sta entrando nell’era della cosiddetta “agentificazione”: i sistemi di AI si evolveranno sempre più da attività isolate ad agenti specializzati e interconnessi, in grado di pianificare e di agire in completa autonomia per raggiungere gli obiettivi definiti dall’utente, garantendo risultati più affidabili e basati su dati concreti. Grazie a crescenti capacità di ragionamento logico dei modelli di Gen AI, inoltre, questi agenti saranno in grado di gestire processi decisionali dinamici in ambienti più sensibili e attività come le catene di approvvigionamento e la manutenzione predittiva senza la costante supervisione umana. I sistemi multi-agente, ancora, diventeranno una soluzione praticabile per decisioni complesse e dinamiche nel mondo reale, anche in situazioni imprevedibili. E questo aprirà nuove opportunità in settori che richiedono risposte rapide e flessibili a sfide inattese, come la sanità, il mondo legale e i servizi finanziari. E se l’AI “agentica” ha il potenziale di aumentare la produttività all’interno dell’organizzazione e di promettere una forza lavoro virtuale in grado di alleggerire e aumentare il lavoro umano, il passo successivo sarà l’ascesa del “superagente”, e cioè un orchestratore di sistemi AI multipli che ne ottimizzerà le interazioni. Qualche numero. Secondo Capgemini Research Institute, il 32% dei manager su scala globale identifica gli agenti come la principale tendenza tecnologica in ambito data & AI per il 2025. Gartner, da parte propria, prevede che entro il 2028, almeno il 15% delle decisioni lavorative quotidiane sarà preso autonomamente tramite sistemi di AI “agentica”, e conferma come le capacità orientate agli obiettivi di questa tecnologia forniranno sistemi software più adattabili, capaci di completare una vasta gamma di compiti. Il 60% dei dirigenti e dei venture capitalist intervistati dal Capgemini Research Institute, infine, ritengono che l’intelligenza artificiale generale (AGI) raggiungerà la maturità e diventerà commercialmente sostenibile entro il 2030.
La nuova cybersecurity: crittografia post-quantistica e sicurezza contro la disinformazione
L’AI sta trasformando radicalmente il settore della cybersecurity, aprendo il fronte ad attacchi informatici più sofisticati ma anche a sistemi di protezione più avanzati. Il 44% dei dirigenti senior, secondo un report di Capgemini di prossima pubblicazione, considera l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa come il principale tema tecnologico in materia di sicurezza informatica per il 2025. Nell’anno nuovo, gli attacchi potenziati dalla Gen AI si faranno sempre più sofisticati e diffusi e per affrontare tali rischi saranno intensificati gli sforzi per automatizzare il rilevamento delle minacce, in particolare attraverso sistemi di threat intelligence, e rafforzati gli algoritmi di crittografia, con un crescente interesse per la crittografia post-quantistica, il cui compito è quello di proteggere i dati rischi di decrittazione del calcolo computazionale di nuova generazione. Stando alle predizioni di Gartner, entro il 2029 i progressi nel calcolo quantistico renderanno la maggior parte delle soluzioni di crittografia asimmetrica convenzionale non sicure da utilizzare.
Un altro importante trend emergente è la sicurezza contro la disinformazione, una categoria di tecnologie che mira a fornire sistemi metodologici per garantire l’integrità, valutare l’autenticità e tracciare la diffusione di informazioni dannose. L’ampia disponibilità e lo stato avanzato degli strumenti di AI e machine learning utilizzati per scopi fraudolenti aumenterà il numero di incidenti di questo tipo aventi per obiettivo le imprese. Gartner prevede che, entro il 2028, il 50% delle aziende su scala globale (oggi sono meno del 5%) inizierà ad adottare prodotti, servizi o funzionalità progettati specificamente per affrontare casi d’uso di sicurezza contro la disinformazione.
Calcolo quantistico, ibrido e spaziale
L’indagine di Capgemini Research Institute parla chiaro: il 55% dei dirigenti e il 44% dei venture capitalist prevedono che il calcolo quantistico sarà una delle prime tre tecnologie in campo computing & networking, con un impatto significativo già a partire dal 2025. Il 41% dei dirigenti intervistati, nello specifico, prevede di sperimentare proof of concept di calcolo quantistico con casi d’uso limitati, mentre il 27% si aspetta che nell’arco dei prossimi dodici mesi la tecnologia venga parzialmente portata su scala in alcuni settori aziendali. A quando, dunque, il vero salto nell’era quantistica? In attesa di risposte che ancora non ci sono, emergono in parallelo altri paradigmi di tecnologie di calcolo, da quelle edge a quelle neuromorfiche. Il calcolo ibrido, spiegano gli analisti, combina diversi meccanismi elaborazione computazionale, di archiviazione e di networking e sarà utilizzato per risolvere problemi di calcolo compless e per creare ambienti di innovazione trasformativa altamente più efficienti rispetto agli ambienti convenzionali, consentendo a tecnologie come l’AI di superare i limiti tecnologici attuali. Un’ulteriore frontiera del computing porta invece al calcolo spaziale che migliorerà in chiave digitale il mondo fisico con tecnologie quali la realtà aumentata e la realtà virtuale. Si tratta, secondo gli esperti, del livello successivo di interazione tra esperienze fisiche e virtuali e molte organizzazioni ne beneficeranno nei prossimi cinque-sette anni attraverso flussi di lavoro semplificati e una collaborazione più fluida. Entro il 2033, in particolare, Gartner prevede che il giro d’affari del calcolo spaziale crescerà fino a 1,7 trilioni di dollari nel mondo, rispetto ai 110 miliardi nel 2023, e si alimenterà anche attraverso la sempre più sostenuta domanda di strumenti di visualizzazione sofisticati a supporto del processo decisionale e della ricerca di efficienza in settori quali la sanità, la vendita al dettaglio e il manufacturing.
Fonte: Il Sole 24 Ore