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Dagli aiuti a librerie e biblioteche alle Carte giovani, il decreto cultura è legge
L’aula del Senato ha approvato definitivamente il decreto Cultura. Il provvedimento ha avuto 80 voti favorevoli, 61 contrari e un astenuto ora è legge. Tra i vari punti, il decreto affida al ministro della Cultura il compito di adottare un nuovo piano, chiamato ’Piano Olivetti per la cultura’, per favorire lo sviluppo della cultura, la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e svantaggiate, oltre a valorizzare le biblioteche, l’editoria libraria, gli archivi e gli istituti storici e culturali. Il provvedimento è stato al centro di polemiche per un emendamento, proposto dalla Lega e poi ritirato, per ridimensionare le soprintendenze.
Spazio anche alla cultura del movimento
Durante l’esame in sede referente sono stati inseriti, tra le finalità del Piano, ulteriori riferimenti alla cultura del movimento, alla promozione dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo, alla promozione della digitalizzazione del patrimonio librario e dell’alfabetizzazione digitale, della produzione culturale e artistica giovanile, alla diffusione delle biblioteche scolastiche e delle librerie per bambini, oltreché alla necessità di coinvolgere il Terzo settore nelle attività di rigenerazione culturale delle periferie. Inoltre, ancora in sede referente, è stata inserita una disposizione volta ad istituire una posizione dirigenziale di livello generale all’interno dell’ufficio di gabinetto del MiC, con funzioni di supporto all’attuazione del Piano.
Sostegno dell’editoria e delle librerie
Arrivano tre distinte misure a sostegno dell’editoria e delle librerie. In particolare, sono istituiti un fondo con una dotazione di 4 milioni di euro per l’anno 2024 per finanziare l’apertura di nuove librerie da parte di giovani fino a trentacinque anni di età, con priorità alle aperture in aree interne e svantaggiate o in aree prive di librerie o di biblioteche, e con una specifica destinazione, quanto ad 1 milione dei 4 stanziati, per le librerie collocate in talune tipologie di piccoli Comuni, ove siano l’unico punto vendita di libri nel Comune; un fondo con una dotazione di 24,8 milioni di euro per l’anno 2025 e di 5,2 milioni di euro per l’anno 2026 per l’acquisto di libri, anche in formato digitale, da parte delle biblioteche aperte al pubblico statali, degli enti territoriali e degli enti culturali che ricevono contributi pubblici, al fine di sostenere la filiera dell’editoria libraria, anche digitale, nonché le librerie caratterizzate da lunga tradizione e interesse storico-artistico, le librerie di prossimità e quelle di qualità; in via sperimentale, un fondo da ripartire con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2025, finalizzato ad ampliare l’offerta culturale dei quotidiani in formato cartaceo attraverso il potenziamento delle pagine dedicate alla cultura, allo spettacolo e al settore audiovisivo.
Finanziamento agli istituti
L’articolo 4 del provvedimento autorizza una spesa pari a 800 mila euro per l’anno 2025 con la finalità di celebrare il venticinquesimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio, firmata a Firenze il 20 ottobre 2000. L’articolo 5 destina alla Giunta storica nazionale, all’Istituto italiano per la storica antica, all’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, all’Istituto italiano di numismatica e alla Domus mazziniana un contributo, a decorrere dal 2025, pari, complessivamente, a 2 milioni di euro.
Uso dalle «Carte giovani»
L’articolo 6 statuisce che i soggetti presso i quali è possibile utilizzare la «Carta della cultura giovani» e la «Carta del merito», ai fini del pagamento del rimborso loro spettante, sono tenuti alla trasmissione della fattura entro il termine di novanta giorni dalla conclusione dell’iniziativa. Con previsione analoga, la medesima disposizione statuisce, inoltre, che, con riferimento al pagamento del credito maturato nell’ambito delle edizioni già concluse riferite all’iniziativa “Bonus cultura 18app”, i medesimi soggetti sono tenuti alla trasmissione della fattura entro il termine del 31 marzo 2025.
Fonte: Il Sole 24 Ore