Dai Balcani all’Iraq, dopo 35 anni è andato in pensione il caccia Amx
Ha volato sui cieli di tutte le zone di guerra negli ultimi decenni, dai Balcani, all’Iraq, e dopo 35 anni di servizio è andato in pensione il caccia Amx, il velivolo più longevo della Aeronautica Militare Italiana. «Oggi salutiamo un velivolo che ha fatto la storia dell’Aeronautica militare. Per noi un aeroplano non è un semplice pezzo di ferro ma parte della famiglia» sono state le parole del capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Luca Goretti alla base di Istrana che si è svolta venerdì 5 aprile. È stata una cerimonia di commiato. «Dietro questo aereo – ha sottolineato – c’è un mondo sommerso di gioie e dolori, di emozioni, di persone che lo hanno gestito, manutenuto, lo hanno portato in volo consentendo di raggiungere risultati e mantenere standard operativi straordinari».
Il congedo della pattuglia delle Frecce tricolori
Una cerimonia di congedo con invitata speciale la pattuglia delle “frecce tricolori”, per i cinque aerei “Amx” ancora operativi. All’evento hanno preso parte, tra gli altri, il ministro della giustizia, Carlo Nordio, e gli amministratori locali. «Il futuro è già qui – ha aggiunto Goretti – con le linee “Eurofighter” e “F-35” che sono ormai la spina dorsale della componente aero-tattica della Forza armata e con i velivoli di sesta generazione a cui stiamo già pensando concretamente».
La storia del caccia
Il primo Amx fu assegnato nel 1989 al 103/o Gruppo volo del 51/o Stormo di Istrana, per poi entrare in linea successivamente anche al 2/o Stormo di Rivolto-Codroipo (Udine), al 3/o Stormo di Villafranca (Verona) e al 32/o Stormo di Amendola (Foggia), per andare progressivamente a sostituire i modelli “G91” e “F104”. In 35 anni gli Amx hanno volato per 240 mila ore, delle quali 18.500 in operazioni reali in 33 nazioni, al servizio dell’Italia e della Nato, da quelle di interdizione e attacco al suolo, a quelle di scorta e supporto ai contingenti a terra, a quelle di ricognizione nell’ ambito di missioni di “Intelligence, surveillance e recognition” (Isr). A metà degli anni ’90 il velivolo ha operato sui cieli della ex Jugoslavia e, nel 1999, in Kosovo. Dal 2009 al 2014 ha preso parte ad operazioni alleate in Afghanistan, quindi, nel 2011, in Libia e, infine, tra 2016 e 2019, in Iraq e Kuwait.
Il museo all’aeroporto di Piacenza
Quattro dei cinque esemplari, due monoposto e due biposto, saranno collocati all’aeroporto di Piacenza, sede individuata per la realizzazione del Flying Museum dell’Aeronautica Militare. Non è tuttavia escluso un loro impiego anche per operazioni di addestramento e per sperimentazioni della propulsione aerea con biocarburanti. E se oggi è stato l’inizio del phase-out per gli Amx, anche un altro velivolo simbolo, il “Tornado”, sarà verosimilmente dismesso dal parco dell’aeronautica militare tra il 2027 ed il 2028. E’ stato sempre il generale Luca Goretti a parlarne, ad Istrana: «è giusto che sia così – ha detto – un ciclo di vita di un aereo militare dura circa 40 anni, e il debutto del Tornado risale al 1982». In un orizzonte più lontano, l’Aeronautica, ha rilevato l’alto ufficiale, «sta già guardando al successore dell’Eurofighter attraverso un progetto con il Regno Unito ed il Giappone. Non possiamo rimanere indietro. In 100 anni abbiamo dimostrato che l’uomo dell’aeronautica guarda sempre al futuro».
Fonte: Il Sole 24 Ore