Dal mare all’entroterra: Istria crocevia di culture, sapori e paesaggi
Sono tanti i motivi che fanno dell’Istria una destinazione attraente: il suo mare e i suoi 450 km di costa, la sua vocazione per le vacanze attive e immerse nella natura, la sua storia e le esperienze da vivere nell’entroterra. Eppoi il suo mix di culture (latina, germanica e slava) che deriva dai suoi tanti “cambi di bandiera” prima di diventare definitivamente Croazia, nel 1991.Da quando è entrata nella Ue (nel 0213) e soprattutto nell’euro e in area Schengen (da gennaio 2023) le cose sono cambiat in meglio. Per la popolazione locale, ma anche per turisti e viaggiatori. Se i prezzi per trascorrervi una vacanza sono mediamente aumentati, anche nell’ordine del 20-30%, è altrettanto vero che è cresciuta la qualità media dei servizi offerti, dai collegamenti alle strutture ricettive. E anche la lingua non costituisce un grande problema: anche se la minoranza italiana oggi si ferma al 15% di una popolazione che conta circa 195 mila abitanti, una buona parte di istriani comprende e parla l’italiano e alcuni di questi anche il dialetto istroveneto, uno dei tanti segni del legame della penisola croata con l’Italia (sotto cui rimase dal 1918 al 1943) e con la Repubblica di Venezia, di cui è stata una provincia per ben cinque secoli.
Fonte: Il Sole 24 Ore