Dalla camera a social e tv, così nascono i nuovi lavori

Da una domenica di sketch di fronte ai parenti nel 2013 a Viva Rai 2 con Fiorello dieci anni dopo. In mezzo, per Gabriele Vagnato, tanta comicità su YouTube e l’intuizione di usare Musical.ly (oggi TikTok, ndr) postando con ironia le story di Instagram. «Un pomeriggio del 2014 pioveva, non potevo andare a calcio, così iniziai a postare video su YouTube per hobby, imparando da solo con i tutorial al pc. Fino a che nel 2018 apro la prima partita Iva – il commercialista non capiva che lavoro facessi – e a settembre 2019 mi trasferisco da Catanzaro a Milano da solo, facendo un primo investimento nella produzione».

Così nasce il format “L’interrogazione”che esplode su YouTube con la pandemia, nel mentre migliaia di follower conquistati su TikTok con video comedy, fino alla collaborazione odierna con sei diverse figure professionali e l’approdo in tv, il sogno della vita. «Ho sempre visto il web come un trampolino di lancio, dove pubblicare gratuitamente contenuti che potenzialmente possono essere visti in tutto il mondo», dice Vagnato, che ricorda come all’80% continui a lavorare in prima persona, anche quando crescono i follower, nascono le partnership con i brand e arriva il successo in tv.

Nel caso di Lisa Offside, invece, risale a quasi tre anni fa il primo video realizzato in cameretta, per di più sbagliando formato, a tema Fantacalcio. «Sono sempre stata appassionata di calcio e, con una laurea in economia, il mio sogno era lavorare nelle società. Dopo aver inviato il curriculum vitae a mezza serie A e B, senza ottenere risposta, ho provato con un mio video su YouTube e dopo un paio di settimane qualcosa ha iniziato a muoversi, dando forma a una cerchia piccola, ma solida», spiega Lisa Offside, il cui nome si muove fra lo stereotipo della donna che non conosce il fuorigioco e il sentirsi fuori luogo in un contesto maschile, dove ci si afferma grazie alla competenza.

Il punto di svolta dopo otto mesi dall’apertura del canale YouTube nel 2020, quando è stata notata da un’agenzia che le ha permesso di lasciare il lavoro in banca, dedicarsi ai social e vivere di questo. «Ho professionalizzato una passione che occupa il 200% delle mie giornate. Soprattutto per i contenuti più creativi, continuo a fare tutto da sola», conclude Lisa che si appoggia a un’agenzia per la gestione e il rapporto con i brand, scelti solo se non sporcano la reputazione con la community, che va per lo più dai 24 ai 35 anni.

Fonte: Il Sole 24 Ore