Dalla Campania al Veneto, ecco gli scenari nelle sei regioni al voto il prossimo anno

Dalla Campania al Veneto, ecco gli scenari nelle sei regioni al voto il prossimo anno

Con la tornata elettorale che si è chiusa lunedì 18 novembre ieri con l’elezione Michele de Pascale presidente dell’Emilia-Romagna e di Stefania Proietti presidente dell’Umbria salgono a sei le regioni governate dal centrosinistra (Sardegna, Campania, Puglia, Toscana, oltre alle già citate Umbria ed Emilia Romagna). Restano 12 quelle a guida centrodestra (Piemonte, Basilicata, Abruzzo, Molise, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Lazio, Sicilia, Calabria, Liguria, Marche e Veneto). In Valle d’Aosta governano gli Autonomisti. Ci sono poi la Provincia Autonoma di Trento, guidata da Maurizio Fugatti (Lega) e la Provincia Autonoma di Bolzano guidata da Arno Kompatscher (Südtiroler Volkspartei)

Nel 2025 sono sei le Regioni chiamate al voto: Campania, Marche, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto. Le date non sono ancora note, anche se generalmente è il presidente della Regione interessata, in base alle disposizioni previste dalla legge, a stabilire la data. E’ possibile un election day da tenere il prossimo autunno, ma non sarà facile mettere d’accordo tutte le Regioni.

In Veneto partita aperta per il dopo Zaia

Dopo la doppia sconfitta rimediata in Emilia Romagna e Umbria, Fratelli d’Italia lavora per rifarsi in vista delle prossime sfide elettorali, a partire dal Veneto, dove – in attesa delle mosse del governatore uscente, il leghista Luca Zaia (già al suo terzo mandato e, in base alla legge attuale, non più ricandidabile) – si gioca una partita nazionale all’ultimo voto. Non è un mistero infatti che il partito di Giorgia Meloni guardi con interesse alla ricca Regione del Nord, mosso dal desiderio di candidare un proprio esponente alla guida di Palazzo Balbi. Tanto più che a partire dalle elezioni politiche del 2022 FdI è saldamente primo partito in regione. Da tempo si fa il nome del senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura di Palazzo Madama. Ma non c’è solo lui. Anche l’europarlamentare di Fdi Elena Donazzan, ex assessora della giunta Zaia, potrebbe ambire alla nomination. Senza contare che Forza Italia punta sull’ex sindaco leghista di Verona Flavio Tosi, diventato coordinatore degli azzurri in regione. E che tra le opzioni che stanno prendendo forma c’è anche quella di un candidato civico. Tra i nomi che circolano c’è quello di Matteo Zoppas, presidente dell’Ice. Mentre nel centrosinistra circola il nome di Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza, radicato territorialmente come il ravennate Michele de Pascale in Emilia-Romagna e la sindaca di Assisi Stefania Proietti in Umbria

In Campania pesa la variabile De Luca

In Campania, dove governa il centrosinistra, i piani della segretaria dem Elly Schlein sono messi a rischio dalle mosse del governatore Vincenzo De Luca, che dopo il via libera incassato dal suo consiglio regionale al terzo mandato, non ha nessuna intenzione di farsi da parte, come pure gli chiede il Nazareno. E c’è chi dice che sarebbe tentato dall’idea di forzare la mano e dimettersi per tornare alle urne entro 90 giorni. Così da bruciare sul tempo un eventuale ricorso del governo sulla norma regionale che gli consente di candidarsi di nuovo. E da spiazzare il Pd, che sarebbe costretto a trovare in tutta fretta un candidato alternativo, dal momento che Schlein ha ribadito più volte che non intende ricandidarlo. Quanto al centrodestra, hanno ambizioni sia Forza Italia che FdI. Questi ultimi sono compatti sul nome di Edmondo Cirielli, nome forte del partito e vice-ministro degli Esteri.

In Puglia ipotesi Decaro per il centrosinistra

In Puglia (dove Michele Emiliano si avvia a concludere il suo secondo mandato e non è rieleggibile) la partita si annuncia ostica per il centrodestra. perché l’uomo da battere potrebbe essere l’ex sindaco di Bari Antonio Decaro (Pd) nel frattempo spostatosi all’Europarlamento di Strasburgo, forte di mezzo milione di preferenze incassate alle elezioni europee di giugno (è stato il candidato dem più votato).

Fonte: Il Sole 24 Ore