Dalla Ue agli Usa, alla Cina, ecco tutti gli accordi sul caccia di sesta generazione
Un nuovo, importante tassello operativo, per il puzzle condurrà tra qualche anno al decollo del caccia di sesta generazione. Un progetto strategico per la difesa, italiana ed europea. Dopo la costituzione formale dell’agenzia governativa Gigo tra Italia, Regno Unito e Giappone per il Global Combat Air Programme, il programma per i nuovi caccia che dal 2035 andranno a sostituire gli Eurofighter, è arrivata ora l’intesa per la joint venture industriale che per l’Italia vede in campo Leonardo.
Sullo sfondo un progetto tanto complesso (e costoso) quanto strategico: il caccia di sesta generazione, un vero e proprio “sistema dei sistemi”, un velivolo progettato ex novo dove gli elementi sono connessi da una rete “intelligente”, sulla base di un’architettura cloud dedicata, con il coinvolgimento dell’intelligenza artificiale e datalink di nuova generazione. Se da una parte, per la sua realizzazione, non ci sono alternative a quella di unire le forze di fronte a costi particolarmente elevati; dall’altra in questa storia ancora una volta l’Europa stenta a trovare una sintesi, tanto che si muove a gruppi: uno a guida inglese, con Italia e Giappone (potrebbe registrare l’ingresso dell’Arabia Saudita). L’altro trainato da Germania, Francia e e Spagna (in questo caso potrebbe inserirsi il Belgio).
«Il 13 dicembre – aveva annunciato nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Leonardo Roberto Cingolani – firmiamo l’accordo sul Gcap», il Global Combat Air Global con Giappone e Gran Bretagna. E così è stato. Per l’Italia, che in questo modo ha buone opportunità di arrivare su questo mercato per prima, i nuovi velivoli sono destinati, come ribadito dal Governo anche in sede parlamentare, a sostituire la flotta Eurofighter a partire dal 2035, con una vita operativa estesa fino alle ultime decadi del secolo. Le aziende capofila, per i rispettivi Paesi sono – oltre a Leonardo – Bae Systems (Regno Unito) e Mitsubishi (Giappone). Per l’Italia si prevede la partecipazione anche delle aziende MBDA Italia, Elettronica e Avio GE, oltre che di Pmi.
In Europa due squadre in campo nella partita dei caccia di sesta generazione
Il programma del caccia di sesta generazione Tempest è stato lanciato dal Regno Unito nel luglio 2018. L’anno successivo ha registrato l’adesione della Svezia, quindi dell’Italia. L’8 dicembre di quest’anno, dopo alcuni mesi di trattative, è salito a bordo anche il Giappone. Poi la Svezia si è tirata fuori, e il programma ha assunto un nuovo nome: programma, Global Combat Air Programme (Gcap). Il 9 dicembre del 2022, a seguito di una dichiarazione congiunta dei Capi di governo di Italia, Giappone e Regno Unito il Gcap viene ufficialmente avviato. Il 14 dicembre 2023 il Ministro della Difesa Guido Crosetto, quello del Giappone Minoru Kihara e il Segretario di Stato alla Difesa del Regno Unito Grant Shapps sottoscrivono a Tokyo il Trattato per l’istituzione della GIGO (acronimo per “GCAP International Government Organization”). L’accordo prevede l’istituzione di una nuova organizzazione internazionale, dotata di personalità giuridica, incaricata di gestire la progettazione e sviluppo di una piattaforma aerea di sesta generazione. L’organizzazione è costituita appunto da Italia, Regno Unito e Giappone (ma in futuro potrebbe accogliere altri Paesi; c’è la possibilità che nel gruppo entri l’Arabia Saudita). La sede principale dell’organizzazione è nel Regno Unito (nella città di Reading).
Il progetto promosso da Germania, Francia e Spagna
Poi c’è il Future Combat Air System (Fcas): è un progetto, che si pone come concorrente rispetto al Gcap, di sistema di combattimento aereo del futuro di Germania (Airbus), Francia ( Dassault Aviation) e Spagna ( Indra Sistemas ). Gli aerei da combattimento Fcas dovrebbero decollare nel 2040 per sostituire i Rafale francesi e gli Eurofighter Typhoon tedeschi e spagnoli. Germania e Francia hanno firmato un accordo quadro nel 2017, mentre la Spagna ha aderito nel 2020. Nel novembre 2023 il ministro della Difesa del Belgio ha rivelato che entro giugno 2025 il paese diventerà la quarta nazione partner insieme a Germania, Francia e Spagna ad aderire al programma di caccia di sesta generazione Future Combat Air System (Fcas).
Fonte: Il Sole 24 Ore