Dall’astrofisico all’apicoltore, il talento parallelo dei bancari sul palcoscenico
Anni e anni passati a studiare astrofisica e a lavorare in banca. A danzare ma anche a creare le migliori soluzioni di finanziamenti. Sono i talenti paralleli, quelli che Ibl banca ha scoperto quando ha cercato di conoscere meglio gli oltre 800 lavoratori, scoprendo quello che erano in grado di fare al di là del loro lavoro.
«Abbiamo chiesto a tutti quali fossero le loro passioni e abbiamo scoperto una molteplicità di conoscenze, anche in ambiti molto di nicchia di discipline come le arti marziali o l’astrofisica su cui uno dei nostri colleghi ci ha tenuto un’appassionante lezione», racconta Giuseppina Baffi, responsabile risorse umane e relazioni istituzionali del gruppo Ibl banca.
Risorse nascoste
È così che la banca che è presente su tutto il territorio ed è specializzata nei finanziamenti tramite cessione del quinto ha scoperto di avere in casa molte più risorse di quante ne potesse immaginare. Risorse e conoscenze che ha cercato di fare circolare in tutta l’organizzazione che ha visto crescere il proprio organico del 37% negli ultimi 4 anni, raggiungendo un’età media di 41 anni e una quota di genere femminile del 56 per cento.
Sul palcoscenico
Preparazione e passione aiutano, ma non bastano per salire sul palcoscenico e trascinare le persone. Per farlo è stato scelto il format molto scenografico del Tedex, a cui i lavoratori sono stati preparati attraverso un ciclo di incontri con Mariapia Ebreo, curatrice di diverse edizioni del TEDxMatera, che è stata la coach di chi si è voluto esibire. Apicoltura, musica, scrittura, naturopatia, teatro, collezionismo, domotica sono salite sul palcoscenico dell’auditorium della banca a Roma mentre dai territori i colleghi hanno potuto seguire gli eventi attraverso piattaforme informatiche.
Già, perché l’obiettivo finale era consentire a tutti di partecipare, riconoscersi, ricreare condivisione, generare senso di appartenenza, tutte cose che la pandemia e il lavoro da remoto non hanno favorito. Nei mesi del lockdown molte organizzazioni sono state costrette anche a fare l’inserimento dei nuovi assunti da remoto. «In un contesto post-pandemico in cui le modalità di lavoro virtuali e da remoto rischiano di ampliare le distanze interpersonali, crediamo sia più importante che mai creare occasioni di incontro in cui condividere interessi, scoperte e conquiste, per alimentare il tessuto di rapporti su cui si fonda ogni organizzazione», spiega Baffi.
Fonte: Il Sole 24 Ore