Dall’attico alla monorotaia, il design di Iosa Ghini tra linee armoniche e verde urbano
L’architetto Massimo Iosa Ghini si definisce «figlio della generazione dei Maestri», a partire dal legame speciale con Ettore Sottsass (di cui, confessa, «vorrei comprare tutto»), con cui partecipò al Gruppo Memphis negli anni Ottanta, oltre ad aver fondato il movimento del Bolidismo in quell’epoca fervente di avanguardie. La sua impronta professionale deriva da quel concetto del fare architettura a 360°, supportato da creatività, curiosità intellettuale, attitudine alla sperimentazione.
Lo studio Iosa Ghini Associati, con sedi a Bologna (principale) e a Milano e una trentina di collaboratori, ha sviluppato in trent’anni di attività progetti che spaziano tra molte tipologie, dalla lampada in vetro per Venini alla cucina per Snaidero, dalla catena internazionale dei Ferrari Store a vari hotel in Europa, così come musei, infrastrutture, complessi residenziali, headquarters.
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Il Brickell Flatiron building completato da poco a Miami è un esempio di questo modo di intendere il progetto?
Sì, questo è un caso di progettazione organica e completa. La torre di 64 piani al centro di Miami, è terminata lo scorso anno: in origine abbiamo proposto allo sviluppatore italiano CMC Group una struttura centrale regolare, in supporto alle terrazzature di forma curvilinea, che rendono fluida l’immagine complessiva. Gli stessi concetti curvilinei definiti nella costruzione dell’involucro sono stati portati all’interno, nel disegno delle parti comuni, molto più grandi di quanto sia consuetudine in Europa. Tre piani di oltre 2000 mq sono esclusivamente di parti comuni, con reception, aree per i ragazzi compresa una piscina, cinema, stanze di comunity. Al 64° piano, a 224 metri di altezza, sono state inserite funzioni fitness, spa, piscina con vista panoramica su Miami e altri servizi a disposizione della comunità. Le 527 unità abitative hanno diversi tipi di taglio, da una a cinque camere da letto, fino ad attici e residenze duplex.
Sono in corso altri progetti a Miami?
Fonte: Il Sole 24 Ore