Dalle polizze anticalamità alle soglie più larghe del concordato, le proposte in arrivo nel Ddl concorrenza

C’è un nuovo tentativo parlamentare, questa volta bipartisan, di rimandare di un anno l’obbligo di assicurazione anti-calamità previsto dalla scorsa legge di bilancio. Ma c’è anche quello di allargare ancora la platea del concordato preventivo biennale ammorbidendo una delle condizioni ostative per l’adesione al nuovo sistema. Sono alcune delle proposte di modifica del Ddl concorrenza, all’esame delle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera.

Parlamento ritenta proroga al 2025 polizze anti-calamità

Una serie di emendamenti identici al ddl concorrenza presentati da deputati di FI, M5S, IV, gruppo Misto e Noi Moderati chiede di spostare dal 31 dicembre di quest’anno al 31 dicembre del 2025 il termine entro il quale le imprese sono tenute a stipulare un’assicurazione contro i danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali. Una proposta simile era stata avanzata da FdI nell’esame parlamentare del dl omnibus, ma l’emendamento era stato poi ritirato.

Soglie più larghe per il concordato

M5S e Fi provano ad allargare ancora la platea del concordato preventivo biennale ammorbidendo una delle condizioni ostative per l’adesione al nuovo sistema. In due emendamenti identici al ddl concorrenza, uno dei cinquestelle a prima firma di Alessandro Caramiello e l’altro del portavoce nazionale di FI Raffaele Nevi e di Luca Squeri, si chiede di alzare dal 40% al 65% la percentuale di redditi derivante dall’esercizio d’impresa o di arti e professioni conseguiti ma esclusi dalla base imponibile oltre la quale non è possibile aderire al concordato. Si tratta di una proposta che, anche qualora approvata, non potrebbe entrare nell’attuale concordato a cui è necessario aderire entro il prossimo 31 ottobre.

Vulnerabili possano entrare in tutele graduali luce

Permettere ai clienti vulnerabili attualmente nel servizio elettrico di maggior tutela di accedere alle tutele graduali, dove – al momento – si riscontrano condizioni di mercato vantaggiose. È quanto propone un emendamento della Lega al ddl concorrenza, a prima firma Alberto Gusmeroli. «I clienti vulnerabili, ai sensi dell’articolo 11 del decreto legge n. 210 del 2021, hanno diritto di chiedere di essere serviti dal venditore esercente il servizio a tutele graduali, disciplinato dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) con deliberazione 362/2023/R/eel, competente per area territoriale – si legge nel testo – Arera stabilisce, con proprio provvedimento, le modalità di attuazione di quanto sopra, dandone evidenza sul proprio sito web istituzionale». Lo stesso emendamento propone che l’Autorità provveda all’attivazione, presso lo sportello del consumatore, di un numero telefonico dedicato al quale possano rivolgersi clienti vulnerabili serviti da un esercente la vendita del libero mercato che vogliono ritornare nel servizio di vulnerabilità o nel servizio a tutele graduali, comunicando solo i dati anagrafici e il codice utente.

Salva Milano

Il centrodestra lavora ancora, infine, sulla norma cosiddetta salva-Milano. È stato depositato in commissione Ambiente ma è ancora in valutazione un emendamento di Fratelli d’Italia a prima firma di Fabrizio Rossi riguardante, tra le varie cose, una interpretazione autentica delle norme per le quali la magistratura ha deciso una serie di blocchi di cantieri edilizi milanesi in base al fatto che alcuni interventi, anche solo di ampliamento o ricostruzione, erano stati realizzati sulla base di una semplice SCIA.

Fonte: Il Sole 24 Ore