Dalle valvole all’energia: la svolta hi-tech di Cimberio
Prima gli algoritmi. Poi i sistemi di comunicazione wireless. Infine le piattaforme di monitoraggio dei dati.
Raffica di acquisizioni (Enersem, Intellienergy Tech e Quicklink) che già sarebbe notizia in sé ma che diventa ancora più interessante guardando all’azienda protagonista di questo percorso di M&A: non un campione della new economy o un big delle tlc ma una Pmi meccanica novarese, Cimberio. Che non abbandona affatto l’ottone, ma che affianca ora alla storica produzione delle sue valvole una nuova divisione “Energia”.
«Un percorso chiaro – spiega il Ceo Roberto Cimberio – che abbiamo portato avanti con tre acquisizioni strategiche, perché quello a cui puntiamo è fornire non solo un hardware, quello delle valvole, ma un servizio completo, per consentire ai clienti di gestire in modo più efficiente i propri consumi di energia. Con il primo passo, nel 2021, ci siamo avvicinati a questo mondo e ora abbiamo tutti gli “ingredienti”: capacità di raccolta dati, sistemi di trasmissione, algoritmi di efficientamento».
Scelta strategica “pesante” quella adottata dalla storica azienda di San Maurizio d’Opaglio, fondata nel 1957 nel cuore del distretto piemontese di rubinetteria e valvolame, che in parallelo alle nuove acquisizioni (alle tre del mondo “smart” se ne aggiunge una quarta nelle minuterie metalliche) vede l’apertura di un nuovo impianto di trattamenti galvanici, (Advanced Galvanic Plating il nome della nuova società) alla cui inaugurazione, l’11 gennaio 2025, parteciperà anche il ministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin.
«Si tratta in effetti di una scelta “green” a tutto tondo che per rubinetti e valvole rappresenta un unicum – spiega l’imprenditore – , con un processo coperto da tre brevetti che opera in assenza di agenti chimici nocivi, impianto che recupera interamente i flussi di lavorazione e infatti non è neppure allacciato alla rete fognaria. E che inoltre consuma un decimo dell’acqua richiesta da impianti analoghi». Altro investimento da 20 milioni, che tenendo conto delle acquisizioni e del flusso normale di rinnovi dei macchinari del gruppo, porta a 50 milioni il totale investito. «Per una quota minima, nell’ordine del 5% – spiega Cimberio – ci siamo rivolti ad una banca ma per il resto queste operazioni sono state realizzate con risorse interne». Attingendo al patrimonio robusto accantonato nel tempo dell’azienda, che a fine 2023, grazie al continuo reinvestimento interno degli utili, vedeva un patrimonio netto a ridosso del totale attivo, il doppio dei ricavi. Tenendo conto delle nuove acquisizioni (un’ottantina di addetti) il perimetro di Cimberio si allarga così fino a quasi 300 unità, con vendite che ora si avvicinano a 100 milioni, dai 65 precedenti.
Fonte: Il Sole 24 Ore