Dall’India nuove opportunità per digitale, energia e hi-tech
Un milione di ingegneri l’anno
«Teniamo conto – spiega la storica ed economista Adriana Castagnoli, membro del comitato scientifico del Festival – che l’India sforna un milione di ingegneri all’anno e sviluppare i settori tecnologici diventa determinante. L’accordo con gli Stati Uniti per rafforzare l’industria dei semiconduttori e dei computer ad alte prestazioni va in questa direzione. A questo si aggiungono altre intese nel settore della difesa. Si tratta comunque sempre di scelte non “esclusive”, tenendo conto ade esempio che anche oggi il primo fornitore di armi del paese è sempre la Russia».
E l’Italia? Per noi l’India rappresenta il 28esimo mercato estero di destinazione delle merci mentre per Nuova Delhi siamo il 25esimo fornitore: non esattamente posizioni di leadership. Se in termini di interscambio la situazione è migliorata (15 miliardi nel 2022, il 50% oltre i livelli pre-Covid), le possibilità di sviluppo sono considerate ancora più ampie.
«Integrando i diversi sistemi produttivi – spiega l’ambasciatore Vincenzo de Luca – credo che ci sia un potenziale molto ampio e le esigenze diverse possono combinarsi. Penso ad esempio alla fame di connettività, oppure alla necessità di decarbonizzazione, che per i prossimi 50 anni sarà la sfida più importante per il paese. E se guardiamo alle tecnologie di storage, all’idrogeno, alle rinnovabili, vediamo come l’Italia e l’intera Europa possano approfittare di condizioni di scenario favorevoli».
Quadro – aggiunge de Luca – che in passato per l’Italia è stato reso più complesso dalla difficile e lunga trattativa per la liberazione dei due Marò, così come dall’impasse creata dalle iniziative giudiziarie su commesse Finmeccanica, nodi che ora sono stati risolti.
Produzione interna privilegiata
Tra gli ostacoli, anche qui, come altrove, vi è la scelta del Governo di privilegiare le produzioni interne (il piano Make in India lanciato dal premier Modi) ma ciò non esclude la possibilità di approfittare di qualche opportunità.
Fonte: Il Sole 24 Ore