Dall’Italia alla Repubblica Ceca, come e quanto cresce la spesa militare in Europa
Il Presidente ha mostrato grande interesse e, come si legge nel comunicato ufficiale, hanno discusso della strategia industriale e della necessità di aumentare la capacità produttiva e tecnologica dell’ecosistema della difesa nazionale. Durante e dopo l’incontro, Sánchez ha espresso l’intenzione di mantenere lo slancio per un settore strategico, tecnologico e redditizio (in termini di lavoro ed esportazioni) per la nazione in un momento “geopolitico complesso”.
Questo sostegno è stato ribadito dal Ministro della Difesa spagnolo, Margarita Robles, in diverse occasioni, anche durante le sue apparizioni davanti alle commissioni di difesa del Senato e del Congresso. «La mancanza di budget non influirà sui limiti di spesa approvati», ha dichiarato l’alto funzionario, precisando che i tassi di esecuzione del suo dipartimento sono al 90%. «Rispetteremo il nostro impegno di raggiungere il 2% con la NATO entro il 2029», ha insistito.
Il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha reso noti gli ultimi dati sulla spesa per la difesa della NATO il 14 febbraio 2024, che hanno mostrato un aumento senza precedenti tra i membri europei. «Nel 2024, gli alleati della NATO in Europa investiranno complessivamente 380 miliardi di dollari USA nella difesa. Per la prima volta, ciò equivale al 2% del loro PIL combinato», ha dichiarato Stoltenberg. Nel 2014, i Paesi europei hanno speso l’1,47% del loro PIL collettivo per la difesa. Questa cifra è aumentata nel corso del decennio e si stima che raggiungerà il 2% nel 2024.
Il caso della Repubblica Ceca: armamenti, guardando a Est
Più a est, la crescita riguarda anche i Paesi dell’Europa orientale. Un esempio è Praga. Nel 2024 il governo ceco stanzierà il 2% del PIL per il bilancio della difesa, l’equivalente di quasi sei miliardi di euro. Ciò è in linea con il rispetto degli impegni della Nato in materia di spesa militare. Il motivo di questo stanziamento è la modernizzazione delle forze armate in risposta alla continua aggressione della Russia all’Ucraina. Gli investimenti del bilancio saranno utilizzati per l’acquisto programmato di nuove attrezzature militari, tra cui carri armati, veicoli blindati e caccia F-35.
L’industria militare del Paese è solida, soprattutto dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia. Le fabbriche ceche di armi e militari hanno ricevuto ordini consistenti per armi, logistica e attrezzature militari pesanti e, a seguito dell’invasione, l’industria ha raccolto profitti significativi.
Fonte: Il Sole 24 Ore