Dall’occupazione aggiuntiva la spinta per i consumi di Natale
Più occupati. Un monte salari (e tredicesime) maggiore. Consumi natalizi rilanciati. E’ in sintesi il ragionamento di Confcommercio, il paradigma che porta l’associazione a prevedere un quarto trimestre tonico per i consumi delle famiglie grazie alla spinta delle spese di dicembre. Con la prudenza – spiega l’ufficio studi – che cede il passo lentamente a comportamenti più in linea con la relazione « maggiori redditi maggiori consumi»
Crescita in parte già concretizzata nei recenti acquisti legate alle iniziative di Black Friday, con poco meno di 20 milioni di italiani che avrebbero acquistato spendendo a testa 220-230 euro, oltre quattro miliardi di euro nel complesso.
L’aspetto centrale è però l’aumento del volume delle 13esime legato alla crescita degli occupati (+420mila sul 2023 e +848mila sul 2019 nei primi 10 mesi), a cui si aggiungono nuovi pensionati entrati nel sistema con migliori storie contributive, il mantenimento della decontribuzione anche nel 2024 (vale 1,3 miliardi di euro correnti sulle 13me come effetto netto), e circa 400 milioni di euro di bonus straordinario.
Il risultato stimato per dicembre dal conto delle tredicesime è una spesa media per famiglia che supera i 1900 euro, oltre 100 in più rispetto a quanto accaduto nel 2023, in crescita del 6,6%. Per le spese di Natale in senso stretto, la stima è di un volume vicino ai 10 miliardi di euro (207 euro a testa), il 21% in più rispetto allo scorso anno, in linea con quanto accadeva nel 2019.
«Con l’inflazione sotto controllo, il buon andamento dell’occupazione e tredicesime in crescita – commenta il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – i consumi di Natale dovrebbero mostrare una maggiore vivacità rispetto all’anno scorso. Questa prospettiva, confermata anche dal buon andamento del Black Friday, fa sperare in una crescita più robusta nel 2025».
Fonte: Il Sole 24 Ore