Daniel Ortega rieletto presidente del Nicaragua. Biden: elezioni farsa

Daniel Ortega è stato rieletto per la quarta volta presidente del Nicaragua. Infatti, Il Consiglio supremo elettorale del Nicaragua (Cse) ha reso noti i risultati preliminari delle elezioni: con circa il 50% dei seggi scrutinati, il partito Frente Sandinista de Liberación Nacional (Fsln) del presidente in carica ha ottenuto il 74,99% dei voti. Lo riporta la Bbc. Dopo l’arresto dei principali leader oppositori negli ultimi mesi, le elezioni sono state caratterizzate dall’assenza di candidati con possibilità di vincere contro Ortega. La vera incognita della giornata elettorale era l’affluenza, dopo l’appello dell’opposizione a boicottare il voto. Secondo il Cse, la partecipazione si è attestata al 65,34%, un livello contestato dalle organizzazioni di opposizione e dell’osservatorio indipendente Urnas Abiertas, che stima un’astensione a livello nazionale dell’81,5%, riferisce lo storico quotidiano di opposizione La Prensa.

La vittoria dell’ex guerrigliero marxista che contribuì a rovesciare la dittatura della famiglia Somoza, di destra, alla fine degli anni ’70, viene energicamente contestata da quasi tutti i Paesi dell’Occidente. Infatti solo cinque candidati poco conosciuti di piccoli partiti alleati dei sandinisti di Ortega si sono presentati contro di lui al ballottaggio.

Lo stesso presidente Usa Uniti Joe Biden, in una dichiarazione emessa prima che il conteggio dei voti fosse ha annunciato, ha detto che Ortega e sua moglie, la vicepresidente Rosario Murillo, hanno orchestrato «un’elezione farsa né libera né giusta». Biden ha invitato Ortega a ripristinare la democrazia e a rilasciare i leader dell’opposizione detenuti in carcere. Fino a quando ciò non accadrà, ha sottolineato Biden, gli Stati Uniti utilizzeranno tutti gli «strumenti diplomatici ed economici» disponibili per fare pressione su Ortega.

Ortega: i miei avversari sono demoni

Domenica Ortega ha salutato le ultime elezioni come una vittoria consegnata dalla «immensa maggioranza dei nicaraguensi» e si è scagliato contro gli avversari interni, definendoli “demoni”.

Dal 2018 fuggiti migliaia di nicaraguensi. Osservatori e giornalisti occidentali non ammessi

Migliaia di nicaraguensi sono fuggiti dalla loro patria dopo la repressione del 2018 delle proteste antigovernative, in cui sono state uccise più di 300 persone. Si prevede che il malcontento prolungato alimenterà un aumento dell’emigrazione in Costa Rica e negli Stati Uniti, dove quest’anno è stato arrestato un numero record di nicaraguensi al confine.
Gli osservatori internazionali dell’Unione europea e dell’Organizzazione degli Stati americani non sono stati autorizzati a partecipare e ai giornalisti è stato vietato l’ingresso nel paese.

Fonte: Il Sole 24 Ore