Danone, vendite oltre le attese grazie al Far East e ai brand più costosi

Danone, vendite oltre le attese grazie al Far East e ai brand più costosi

Il gruppo agroalimentare Danone ha chiuso i primi 6 mesi dell’anno con un utile netto di 1,219 miliardi di euro, in crescita dell’11,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’utile netto ricorrente è stato di 1,162 miliardi di euro (+2,6%), quando l’Eps (utile per azione) ricorrente si è attestato a 1,80 euro (+2,6%) e l’Eps a 1,89 euro (+11,6 per cento). I ricavi sono, invece, scesi del 2,9% a 13,757 miliardi di euro, risentendo negativamente dell’effetto cambi e del cambio di perimetro (Danone ha terminato le attività in Russia in seguito alla guerra in Ucraina). A cambi costanti e perimetro costante, infatti, le vendite risultato in crescita del 4 per cento. Danone, dopo i conti semestrali, conferma la guidance 2024, aspettandosi una crescita delle vendite like-for-like tra il 3% e il 5%, con un leggero miglioramento dei margini operativi ricorrenti.

Danone SA ha affermato che i clienti stanno tornando ad acquistare prodotti di marca più costosi man mano che le pressioni sul costo della vita si allentano e alcuni mercati asiatici si riprendono. Il produttore francese di yogurt ha dichiarato che le vendite su base comparabile sono aumentate del 4% nel secondo trimestre, rispetto al 3,8% previsto dagli analisti. Quasi tre quarti sono dovuti a maggiori volumi e ai consumatori che hanno acquistato formati più costosi, piuttosto che a prezzi più alti. Cina, Giappone, Australia e Nuova Zelanda sono cresciute più rapidamente di altre regioni, con un aumento di oltre l’8% nelle vendite su base comparabile, alimentato da nutrizione specializzata, prodotti come lo yogurt in Giappone e la ripresa della bevanda vitaminica Mizone in Cina.

La nutrizione specializzata, che comprende un ventaglio di prodotti per malati oncologici in cui Danone si sta espandendo, è stata l’unità in più rapida crescita dell’azienda ed è destinata a ricoprire una parte importante della fase successiva del suo sforzo di recupero.

Danone è solo uno dei colossi globali dei prodotti di marca che cerca di riconquistare i clienti in difficoltà, dopo che il periodo prolungato di inflazione e tassi elevati hanno costretto le famiglie a tagliare, spesso passando a etichette di supermercati più economiche. Ha contrastato una tendenza stabilita da rivali come Nestlé SA, PepsiCo Inc. e Unilever Plc, che non hanno rispettato le stime di punta per il trimestre a causa della debole domanda dei consumatori in alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti.

Fonte: Il Sole 24 Ore