Data center, in Italia richieste di connessione alla rete in crescita vertiginosa

In Italia la prima richiesta di connessione alla rete elettrica di trasmissione nazionale (Rtn: l’infrastruttura ad alta e altissima tensione di Terna) per la realizzazione di un data center risale al 2013. Arrivava da un impianto, situato nella provincia di Milano, con una potenza di 50 MW, attualmente operativo.

Oggi fa parte di un parco di centri dati, considerati di grandi dimensioni e allacciati alla rete di trasmissione nazionale, che ha raggiunto nel nostro Paese una potenza complessiva di 170 MW. In undici anni, si è messa a terra una quantità poco più di tre volte maggiore rispetto all’iniziale domanda di prelievo energetico. Un aspetto che aiuta a mettere in prospettiva l’aumento delle richieste di connessione alla rete di Terna arrivate dai data center negli ultimi anni: 1 GW nel 2021, 2 GW nel 2022, 6,2 GW nel 2023, 19,7 GW nel 2024. Non tutte le domande di allacciamento si tradurranno in operatività. La crescita risulta in ogni caso vertiginosa.

L’aumento, fino a quasi 20 GW, riflette non solo una maggiore esigenza di potenza, ma anche le attuali dinamiche del mercato associato a questa industria. Questo fenomeno infatti non è isolato al nostro contesto nazionale, ma si inserisce in una tendenza europea più ampia. Oltre che da un fabbisogno energetico crescente, in generale la domanda è spinta da frequenti evoluzioni tecnologiche e cambiamenti di mercato.

Necessità di energia costante

Il nuovo scenario dell’industria digitale, che ha generato il forte sviluppo di richieste di connessione, si affianca ai carichi che tipicamente richiedono la connessione alla rete e che provengono da impianti di trasformazione di materie prime (come acciaio, vetro, legnami), dall’industria chimica, dal trasporto ferroviario. I data center si differenziano da questo tipo di utenze, prelevano infatti energia dalla rete di trasmissione nazionale in maniera quasi costante, ventiquattro ore al giorno, tutti i giorni dell’anno. Il funzionamento di questi impianti non è correlato a cicli produttivi, e non è influenzato dalla stagionalità. Inoltre richiedono parametri di qualità superiori, con particolare attenzione ad avere più connessioni attive contemporaneamente per ridurre al minimo i rischi di disservizio, sia per manutenzioni che per potenziali guasti.

Sviluppi futuri

Terna in quanto Tso (transmission system operator) sta gestendo e pianificando le infrastrutture di rete necessarie a tutti gli impianti che saranno autorizzati e realizzati sul territorio. Considerando che esistono regioni particolarmente interessate dal fenomeno, vista la necessità di vicinanza con la rete delle telecomunicazioni e condizioni geologiche-ambientali specifiche, è intuitivo prevedere che i prossimi piani di sviluppo dell’azienda potranno tenerne conto, per valutare gli interventi funzionali alla gestione dei nuovi scenari.

Fonte: Il Sole 24 Ore