Davines presenta il suo programma per la sostenibilità ambientale al 2030

Biodiversità: gli obiettivi per il 2030

Gli obiettivi coprono un’ampia gamma di aspetti: dall’uso di ingredienti più sostenibili all’impiego di materiali altamente biodegradabili, fino al ripristino degli ecosistemi grazie alla raccolta di rifiuti plastici:

• entro il 2030, il gruppo Davines prevede di portare ad almeno 80 gli ingredienti provenienti da pratiche di agricoltura biologica rigenerativa (modello EROC) o Regenerative Organic Certified (ROC);

• entro il 2030, il 10% degli ingredienti acquistati e utilizzati nelle formule dovrà essere certificato come proveniente da agricoltura biologica rigenerativa;

• entro il 2030, oltre il 90% degli ingredienti acquistati e utilizzati nelle formule sarà naturale o di origine naturale;

• entro il 2030, oltre l’85% degli ingredienti acquistati e utilizzati nelle formule sarà con ridotto bioaccumulo

nell’ambiente;

• entro il 2030, verranno prodotte solo formule in cui è presente olio di palma o suoi derivati con certificazione RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil) CSPO (Certified Sustainable Palm Oil), preferibilmente aderendo ai criteri più stringenti del POIG (Palm Oil Innovation Group);

• entro il 2030, saranno raccolte 5.000 tonnellate di rifiuti plastici dall’ambiente, come parte degli sforzi per il ripristino degli ecosistemi, al di fuori della propria value chain, attraverso progetti di ecorestoration.

Riduzione dell’impronta idrica

Il gruppo Davines da tempo si impegna a ridurre il proprio impatto sulle risorse idriche. La conservazione dell’acqua e la riduzione dell’impronta idrica lungo tutta la catena del valore sono infatti tra i principali obiettivi della sua attuale strategia di sostenibilità.

Acqua: gli obiettivi per il 2030

Per preservare questa preziosa risorsa, il gruppo punta a una significativa riduzione della sua impronta idrica:

• entro il 2030, il consumo totale di acqua presso il Davines Group Village, considerando gli uffici e lo stabilimento produttivo, sarà ridotto del 50% rispetto ai livelli del 2023;

• entro il 2030, l’intensità d’uso dell’acqua durante la fase di produzione sarà ridotta del 75% per ogni tonnellata di prodotto sfuso (bulk) rispetto ai livelli misurati nel 2023.

Per raggiungere i suoi ambiziosi target, il gruppo – in continuità con i progetti portati avanti in questi anni – si pone l’obiettivo di valutare, attraverso un’impronta idrica organizzativa, l’impatto ambientale dei suoi processi produttivi e della supply chain sulle riserve idriche, sia in termini di qualità che di quantità dell’acqua disponibile.

Il gruppo mira, inoltre, a implementare un waterloop system presso il Village di Parma, che consentirà di recuperare fino al 60-70% dell’acqua di scarico.

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Fonte: Il Sole 24 Ore