Dazi, ecco quali contromosse alla politica di Trump studia l’Ue
BRUXELLES – Si rincorrono le voci (o meglio i ballons d’essai) sul modo in cui l’Unione europea potrebbe rispondere ai dazi dell’amministrazione Trump, minacciata dal nuovo presidente americano. Il desiderio dei Ventisette è di trovare una qualche forma di accomodamento con Washington, ma nel frattempo l’Ue si dice pronta a rispondere fermamente nel caso di tariffe commerciali. Allo studio ci sono diverse ipotesi, tutte ancora da valutare concretamente.
I servizi
Spiegava un diplomatico qui a Bruxelles: «Una delle possibilità sarebbe di colpire i servizi, ossia quell’ambito in cui l’Unione europea registra un deficit commerciale con il partner americano». Mentre nel settore dei beni gli Stati Uniti hanno sofferto nel 2023 nei confronti dell’Europa un pesante deficit commerciale, pari a 155,8 miliardi di euro, nel campo dei servizi Washington ha registrato viceversa un attivo di 104 miliardi di euro.
Proprio sul fronte dei servizi, secondo la stampa anglosassone, una delle ipotesi sarebbe di usare il regolamento anti-coercizione entrato in vigore nel 2023. Lo strumento permette all’Unione europea di adottare ritorsioni contro un paese che ha deciso misure punitive nei confronti di un paese membro. Ai tempi il regolamento fu messo a punto dopo che la Cina aveva deciso di punire la Lituania per via dei rapporti di Vilnius con Taiwan.
Big Tech nel mirino
Tra le altre cose, il testo legislativo potrebbe permettere a Bruxelles di colpire le grandi aziende digitali, revocando la protezione dei diritti intellettuali o sospendendo lo sfruttamento commerciale della loro offerta online (come per esempio l’ascolto di brani musicali). Secondo altre informazioni raccolte sempre qui a Bruxelles, la Commissione europea starebbe invece riflettendo all’ipotesi di usare un altro regolamento, entrato in vigore questa volta nel 2021.
Le difficoltà di adire l’Omc
Questo secondo strumento giuridico nasce sulla scia della difficoltà di adire l’Organizzazione mondiale del Commercio per via del boicottaggio americano nei confronti dell’organismo con sede a Ginevra. Il regolamento consente all’Unione europea di introdurre contromisure economiche quali dazi doganali, restrizioni quantitative e misure nel settore degli appalti pubblici tutte le volte in cui un partner commerciale adotta misure ritenute illegali, bloccando nel contempo l’iter di appello all’Omc.
Fonte: Il Sole 24 Ore