Dazi USA, la Cina risponde con le stesse misure e l’Europa pensa a colpire suv e pickup
La risposta più dura ai dazi annunciati da Trump è arrivata dalla Cina: «le contromisure nei confronti degli Stati Uniti saranno corrispondenti all’imposizione da parte americana di tariffe del 10% sull’import di beni dalla Repubblica popolare» ha dichiarato Pechino tramite una nota del ministero del Commercio. Che, ha annunciato, si opporrà «con fermezza alle tariffe americane imposte sui beni cinesi, anche con i l ricorso all’ Organizzazione mondiale del commercio, per le pratiche illecite degli Stati Uniti. Che danneggiano il Made in China violando le regole per l’imposizione unilaterale di tariffe». Una mossa, quest’ultima, che secondo Pechino non solo non aiuta a risolvere i problemi, ma interrompe anche la normale cooperazione economica e commerciale tra i due Paesi. Anche Messico e Canada – colpiti da dazi del 25% – hanno deciso di contrattaccare. La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha promesso dazi agli USA come ritorsione a quelli applicati al Messico. E lo stesso ha annunciato Justin Trudeau, primo ministro canadese.
Le preoccupazioni aumentano anche in Europa. «L’Ue si rammarica per la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi su Canada, Messico e Cina» ha spiegato un portavoce della Commissione. Aggiungendo che l’Europa sta già preparando un’eventuale risposta e «reagirà con fermezza se sarà presa di mira da dazi doganali ingiusti». Se le aperture Ue ad acquistare più gas e armi dagli Stati Uniti non dovessero convincere Trump, tra le ipotesi di risposta c’è quella di colpire l’agroalimentare, i già tassati alcolici come whiskey e bourbon, fino alla mobilità: Harley Davidson, SUV e pickup a stelle e strisce. L’Europa potrebbe poi rendere più difficile per le big tech come Microsoft e Tesla accedere agli appalti pubblici.
Fonte: Il Sole 24 Ore