Dazn, i nuovi prezzi nel mirino dei consumatori che si rivolgono all’Antitrust

Rincari delle tariffe non adeguatamente comunicati. Con questa motivazione il Codacons, riporta una nota dell’associazione dei consumatori, «ha deciso di presentare un esposto all’Autorità per la concorrenza per la possibile fattispecie di pratica commerciale scorretta». Nel mirino ci sono quelli che l’associazione bolla come «aumenti che non appaiono in nessun modo giustificati» chiedendo di «verificare se le modalità di comunicazione delle modifiche tariffarie siano conformi alle disposizioni vigenti».

Il riferimento è alla rimodulazione dei prezzi da parte di Dazn per la stagione a venire, che ha avuto vari step, di cui l’ultimo qualche giorno fa con la variazione delle tariffe per l’offerta che può essere chiusa mensilmente. «Nella comunicazione inviata da Dazn ai propri clienti – scrive Codacons – la società esordisce con un lungo messaggio nel quale scrive: “Dazn è l’unica piattaforma dove vedere tutta la Serie A Enilive fino al 2029 per un totale di 1.900 partite, inclusi tutti i big match delle prossime 5 stagioni”. Non solo, la piattaforma si dichiara entusiasta di annunciare due importanti novità che andranno ad arricchire il tuo abbonamento».

La comunicazione prosegue con una serie di informazioni sui Giochi Olimpici di Parigi 2024 e dettagli su altri sport che è possibile seguire grazie alla piattaforma e «solo dopo questa lunga premessa – scrive l’associazione dei consumatori – il messaggio, secondo le proteste di numerosi utenti, riporta le informazioni sulle variazioni tariffarie che partiranno successivamente al 22 agosto 2024, giustificate dalla società con le “mutate condizioni di mercato”».

In questo quadro, sostiene sempre Codacons, i rincari «appaiono ingiustificati e non si comprende quali sarebbero le “mutate condizioni di mercato” su cui basano gli aumenti, considerato che l’inflazione in Italia si è attestata da mesi allo 0,8%, ma che soprattutto gli interventi normativi e il potenziamento dei controlli in materia di streaming illegale hanno inferto un duro colpo alla pirateria, finora utilizzata come scusa dalle pay-tv per ritoccare i listini».

Una protesta per i nuovi prezzi dunque di una Dazn che si appresta a iniziare la nuova stagione ancora una volta come pivot della Serie A, con tutti e 10 i match del weekend del massimo campionato (per Sky ci sono invece 3 co-esclusive). L’investimento necessario per Dazn per assicurarsi i diritti è stato di 700 milioni l’anno (con in più un meccanismo di revenue sharing con la Lega Serie A al superamento di determinate soglie di abbonamenti). E in questa occasione non ci sono stati neanche i poco più di 390 milioni che Tim aveva messo sul piatto.

Fonte: Il Sole 24 Ore