Decontribuzione Sud, restyling sulla riduzione dei versamenti previdenziali
Destinata a scivolare fuori dal paniere delle misure messe in campo negli anni per sostenere l’occupazione, la decontribuzione Sud torna in pista quasi all’ultimo miglio. Un emendamento alla legge di Bilancio la riporta infatti in auge. A pesare, il pressing da parte di quei territori che soprattutto con la crisi dell’auto e con l’incremento della cassa integrazione rischiano di sprofondare in una vera e propria emergenza (si veda Il Sole 24 Ore del 19 dicembre).
Così l’agevolazione contributiva prevista dalla legge 178/2020 per le assunzioni al Sud, fino al 2029, esce di scena con le misure e le regole previste finora, ma arriva uno sgravio contributivo analogo, destinato a microimprese, Pmi e datori di lavoro di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, in misura rivista, con le stesse finalità.
L’incentivo
D’altra parte, se si considerano i numeri dal 2021 a oggi le assunzioni agevolate dalla decontribuzione Sud sono progressivamente aumentate dalle 587.199 del 2021 fino alle 830.363 di quest’anno. La decontribuzione Sud ha rappresentato negli ultimi anni l’incentivo di gran lunga prevalente fra gli sgravi contributivi previsti per spingere nuove assunzioni.
Rivolto ai datori di lavoro privati con sede nelle regioni del Mezzogiorno, l’aiuto inizialmente previsto con la legge 178/2020 riconosceva un’agevolazione contributiva con percentuali variabili fino al 2029. Per il 2025, lo sgravio sarebbe stato del 30% dei contributi dovuti dal datore di lavoro. Ora l’emendamento all’articolo 72 del disegno di legge di Bilancio conferma l’agevolazione, modificandone le regole.
Le nuove regole
L’esonero sarà riconosciuto in questo modo: per l’anno 2025, in misura pari al 25% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 145 euro su base mensile per dodici mensilità, per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2024; per l’anno 2026, in misura pari al 20 per cento per un importo massimo di 125 euro su base mensile per dodici mensilità, per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2025; 20% per l’anno 2027, sempre per un importo massimo di 125 euro su base mensile per dodici mensilità, per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2026; 20% anche per il 2028 in questo caso per un importo massimo di 100 euro su base mensile per dodici mensilità, per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2027. E infine, sgravio del 15% dei contributi per il 2029, per un importo massimo di 75 euro su base mensile per dodici mensilità, per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2028.
Fonte: Il Sole 24 Ore