Decreto coesione, ok del Senato. Ecco gli incentivi per assumere giovani e donne, per Mezzogiorno e autoimpiego

Una dote di 2,8 miliardi è destinata a favorire l’autoimpiego, le assunzioni di giovani, donne, nella zone economiche speciali del Mezzogiorno, i lavoratori delle grande imprese in crisi. Le misure sono stanziate dal Decreto Coesione (Dl 60 del 7 maggio 2024), che ha ottenuto il sì del Senato. L’aula ha dato il via libera alla questione di fiducia posta dall’esecutivo.

Bonus autoimpiego nei settori strategici

Per incentivare l’occupazione giovanile, è riconosciuto un incentivo ai disoccupati con meno di 35 anni che, tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025 avviano sul territorio nazionale un’attività imprenditoriale nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Possono chiedere l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati, nel limite di 800 euro su base mensile per ciascun lavoratore con meno di 35 anni (con esclusione dei premi e contributi Inail) assunto a tempo indeterminato nel medesimo periodo (dal 1 luglio 2024 al 31 dicembre 2025).

L’esonero dura per un massimo di 3 anni (non oltre il 31 dicembre 2028) e non si applica ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato. Le stesse imprese possono anche richiedere all’Inps un contributo per l’attività, il quale non concorre alla formazione del reddito, per l’importo di 500 euro mensili per un massimo di 3 anni (fino al 31 dicembre 2028).

Un bonus per l’assunzione di giovani

Ai datori di lavoro privati che dal 1 settembre 2024 e fino al 31 dicembre 2025 assumono personale non dirigenziale under 35 (mai occupato a tempo indeterminato) con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, o stabilizzano un contratto a termine, è riconosciuto per un massimo di 24 mesi l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati (con esclusione dei premi e contributi Inail) nel limite di 500 euro su base mensile per ciascun lavoratore.

Se le assunzioni interessano una sede nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna l’esonero aumenta fino ad un massimo di 650 euro su base mensile per ciascun lavoratore. Sono esclusi dall’incentivo i rapporti di lavoro domestico e di apprendistato.

Fonte: Il Sole 24 Ore