Decreto fiscale, per le partite Iva tornano gli acconti a rate. Il Mef copre Industria 4.0
Mentre non tagliano il traguardo le modifiche che puntavano a rendere meno complesso l’accesso a Transizione 5.0, come richiesto a gran voce dalle imprese. Secondo il Mimit l’emendamento potrà essere recuperato in legge di bilancio, integrato con altri aspetti ancora oggetto di trattativa con la Ue.
Nel decreto fiscale atterra poi anche il provvedimento (Dl 167) sull’estensione della platea da 1 a 4,6 milioni di lavoratori dipendenti del bonus di 100 euro nelle tredicesime grazie alla richiesta del solo requisito dei figli a carico e sulla riapertura del concordato preventivo per i soggetti Isa fino al 12 dicembre.
Sempre sul concordato è arrivata poi una correzione, nella riformulazione dei tre relatori al decreto, sulle cause di esclusione e cessazione, in modo da farle scattare nei casi di modifiche della compagine sociale qualora comportino un aumento del numero dei soci o degli associati, fatto salvo il caso del subentro di due o più eredi in caso di decesso del socio o associato.
A far assumere sempre di più i connotati di un Omnibus al decreto sono stati anche altri emendamenti imbarcati. A cominciare da quello presentato dal Governo che punta a integrare gli organi di amministrazione e di controllo di Acquedotto pugliese con almeno un soggetto designato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Arriva poi un sostegno a ministeri ed enti locali per rafforzare le strutture designate ai pagamenti delle fatture con la possibilità di iniziative di formazione e riqualificazione professionale del personale e l’autorizzazione ad assumere, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di durata non eccedente il 31 dicembre 2026, in deroga ai limiti di spesa, funzionari, assistenti o istruttori. Il tutto però entro un nel limite complessivo di 5 milioni di euro messi a disposizione per ciascuno degli anni 2025 e 2026.
Fonte: Il Sole 24 Ore