
Design, bellezza e innovazione la forza del made in Italy
Uno strumento per migliorare la qualità della vita delle persone. Orientato «al noi piuttosto che all’io». A patto che torni a interessare «un concetto di comunità e non di community. Di utenti e non di clienti e di persone che partecipano contribuendo al valore che un oggetto può creare». Per Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano della Triennale Milano, il design è una disciplina che, da sempre, «accompagna i comportamenti e, accompagnando i comportamenti, li osserva nelle loro mutazioni e trasformazioni sociali e culturali». E permette pertanto di progettare oggetti, servizi e funzioni che interessano ogni ambito della vita quotidiana, generando bellezza, inclusione e anche valore – sociale, culturale ed economico.
Con questa accezione ampia e nobile del suo significato, è stato al centro dell’evento «Design: progettare bellezza, creare valore», realizzato in collaborazione con il Sole 24 Ore e l’Ufficio Ice di Parigi presso l’Ambasciata d’Italia a Parigi, in occasione della IX edizione della Giornata del design italiano nel mondo, con il titolo «Disuguaglianze. Il design per una vita migliore». L’evento ha segnato inoltre la seconda tappa (dopo quella di New York lo scorso 30 gennaio) delle iniziative «Road to Trento 2025», promosse all’estero dal Sole 24 Ore in preparazione del Festival dell’Economia di Trento, organizzato dalla testata e in programma dal 22 al 25 maggio prossimi.
«Parlare di design vuol dire approcciare un settore nodale per la vita culturale ed economica dell’Italia. Un simbolo internazionalmente riconosciuto del nostro sapere e saper fare, capace di generare valore e costruire bellezza, abbattendo barriere e intessendo fitte reti di relazioni culturali e diplomatiche, oltre che economiche, su scala globale», ha detto Federico Silvestri, direttore generale Media & Business Gruppo 24 Ore e amministratore delegato di 24 Ore Eventi. «Questo appuntamento rappresenta inoltre un’occasione per ribadire l’attenzione che il Gruppo pone, oltre che ai temi più tradizionali dell’economia e della finanza, anche alla cultura, «senza la quale non può esservi crescita o sviluppo», ha aggiunto Silvestri, che è anche amministratore delegato di 24 ORE Cultura, ricordando che il prossimo 26 febbraio, al Palazzo Reale di Milano, inaugurerà la mostra «Art Déco. Il Trionfo della modernità»co-prodotta da 24 Ore Cultura.
Anche l’ambasciatrice d’Italia in Francia, Emanuela D’Alessandro, ha ricordato che l’Italia gioca un ruolo da leader nel design in Europa, con la più alta quota di fatturato nel settore, «grazie a una produzione che coniuga stile, artigianalità e innovazione. L’Italia è la patria del bello e il design è una delle sue più alte espressioni, grazie a prodotti che non solo decorano, ma inoltre migliorano la nostra vita», ha detto. «Il design è un po’ il cuore dell’Italia – ha ribadito Maria Tripodi, sottosegretario di Stato al ministero degli Affari esteri –. Non solo per la bellezza, ma per tutto quello che il design rappresenta nella nostra vita. E se l’Italia è considerata grande nel mondo, molto merito va a tutte le professionalità che lavorano proprio nel mondo del design». All’evento hanno partecipato anche Barnaba Fornasetti, direttore artistico di Atelier Fornasetti e Rémi de Raphélis, direttore del Musée des Années Trente.
Se il design è uno strumento per migliorare la qualità della vita, può dunque svolgere un ruolo importante anche nel combattere le diseguaglianze, a cominciare da quelle di genere che, purtroppo, ancora sussistono, soprattutto nel mercato del lavoro, come ha ricordato nel suo intervento Anna Lapini, presidente di Terziario Donna, il gruppo di Confcommercio che rappresenta oltre 250mila imprenditrici, lavoratrici autonome e professioniste del commercio, del turismo, dei servizi e delle professioni. «Ci battiamo per un un mercato che abbia le stesse regole e opportunità per tutti e in questo senso il tema delle diseguaglianze è fondamentale – spiega Lapini -. Fare leggi per favorire l’inclusione femminile nel mercato del lavoro fa bene non solo alle donne, ma anche all’intera società e a tutta l’economia, e contrasterebbe anche il calo demografico». Lapini
Fonte: Il Sole 24 Ore