Di Stefano: «L’Italia deve cambiare alla radice, l’Africa strategica per la crescita»

Piano Mattei e progetti per l’Africa sono al centro del 39esimo Convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria, che quest’anno è intitolato: “Orizzonti. Impresa e sviluppo nel Mediterraneo”. Un tema declinato con particolare attenzione agli aspetti della formazione, università, lavoro e di energia. Ma con piglio attento anche su questioni interne, come il Piano strutturale di Bilancio e le prospettive economiche.

Di Stefano: più capacità progettuale

L’Italia «ha bisogno di cambiare alla radice» passando dai suoi fondamentali, e cioè «formazione, produttività, investimenti, innovazione, certezza del diritto, buona amministrazione». Fattori su cui intervenire con una serie di strumenti, dalla legge di bilancio ad un aumento della concorrenza alla realizzazione del Piano Mattei, partendo dal presupposto che l’asse del mondo si sta spostando da Nord-Ovest verso Sud-Est, con il Mediterraneo strategico per l’Italia e per l’Europa. «Costruiamo una nuova relazione con i Paesi del Mediterraneo e del continente africano», ha sollecitato Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, aprendo il convegno di Capri. Con uno sguardo attento anche alle prossime scadenze del nostro Paese. Sul Piano strutturale di bilancio Di Stefano ha apprezzato la scelta di articolarlo in sette anni e agganciarlo alle riforme, «ma il quadro riformatore – ha detto – non è sufficientemente chiaro per un Paese ha bisogno di più capacità progettuale», aggiungendo che serve semplificare Transizione 5.0 «con la massima urgenza». «Abbiamo trovato la massima collaborazione nel governo – ha aggiunto – chiediamo che continui, una misura così utile non può essere sprecata». Bene il rigore dei conti, rendere strutturale il taglio al cuneo fiscale, le politiche abitative, la sperimentazione sui mini reattori, la semplificazione. «Nel quadro di questo piano strutturale le leggi annuali, come quella di bilancio o sulla concorrenza, faranno da tagliando. E speriamo non inizi l’era dei contributi volontari».

«Avanti con il Piano Mattei»

L’Africa, ha sottolineato Di Stefano, ha a disposizione quanto c’è di più prezioso, cioè energia e materie prime, «di cui l’Europa ha disperato bisogno per alimentare le transizioni, verde, digitale, aerospazio, difesa». Quindi avanti con il Piano Mattei: «ha un ampio raggio strategico, un nuovo approccio organico. Finalmente bene. Al momento c’è l’impianto, ma è necessario accelerare la fase di implementazione, dall’iter del provvedimento alla sua operatività», con la necessità che le imprese, cioè coloro che devono realizzare gli investimenti, «facciano parte in modo stabile della cabina di regia».

Bernini: «Lavoriamo a un Piano Sud per dare continuità al Pnrr»

«Nel Piano Mattei abbiamo coinvolto le grandi aziende – ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini – come Leonardo, Eni, Acea, e con queste le imprese dell’indotto. Noi dobbiamo essere quelli che aprono le porte e che permettono alle imprese di agire. È vero che in Africa c’è già la Cina e che vi si affaccia l’India, ma hanno rapporti viziati da patologie di sistema che noi possiamo sanare con rapporti di partenariato». Bernini parla anche di un “Piano Sud”. «E’ un progetto – ha detto – destinato a dare continuità ai fondi del Pnrr, perché sono fondi cospicui ma è come un doping. Dopo il 2026 se non diamo loro continuità andiamo in crisi di astinenza quindi facciamo peggio. Allora dobbiamo strutturarci fin d’ora. Il piano Sud che noi stiamo facendo adesso, che si ricollega ovviamente al piano strategico che il governo sta facendo sulle zone Zes, è un piano che prevede l’utilizzo all’80% dei fondi di coesione sul Sud. Il che significa portare ricerca al Sud e c’è già, molto più di quanto si immagini».

Lollobrigida e Calderone: «Italia apripista» e nuove competenze

«Possiamo fare dell’Africa una grande occasione per le popolazioni africane prima di tutto, ma anche per lo sviluppo del nostro modello, delle nostre imprese», ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo a Capri. Per Lollobrigida «l’Africa è un Paese con estese aree coltivabili, con giovani». E conclude: «L’Italia propone un percorso da offrire agli altri. Siamo tornati a essere un paese credibile». La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha poi annunciato «Per rispondere ai bisogni delle imprese, siamo prossimi alla pubblicazione del nuovo bando nuove competenze».

Fonte: Il Sole 24 Ore