Difesa, Giorgetti: ambizioso 2% di Pil chiesto dalla Nato. Il commissario Ue: via le spese dal Patto di stabilità

Sul fronte della difesa, «nonostante gli ingenti stanziamenti assegnati, l’obiettivo del 2% del Pil richiesto dalla Nato risulta molto ambizioso e non del tutto compatibile sotto il profilo in particolare delle coperture con il quadro vigente della governance europea. Alla luce, infatti, degli stanziamenti previsti dal disegno di legge di bilancio arriveremo alla percentuale dell’1,57% nel 2025, dell’1,58% nel 2026 e dell’1,61% nel 2027». Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione sulla manovra alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. In ambito europeo le cose sembrano muoversi. «Sono a favore della proposta italiana di non considerare le spese per la difesa nel patto di stabilità, è molto razionale», dice Andrius Kubilius, commissario designato alla Difesa, nel corso della sua audizione all’Eurocamera rispondendo ad una domanda della deputata di Fratelli d’Italia Elena Donazzan. «Forse possiamo fare qualcosa di simile a quanto è stato fatto durante il Covid».

Fondi sanità salgono più di spesa fissata in Psb

La manovra, stando a quanto riferito da Giorgetti, stanzia ulteriori risorse per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale che si aggiungono a quelle già assegnate dalla legislazione vigente. Per il ministro dell’Economia «nel complesso, il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale passerà dai 136,5 miliardi del 2025 ai 141,3 miliardi del 2027, con un incremento medio annuo nel periodo 2025-2027 superiore al tasso di crescita programmato per la spesa primaria netta nel Piano strutturale di bilancio di medio termine», ha aggiunto. «Per effetto degli ulteriori stanziamenti disposti dalla manovra, nei prossimi anni il finanziamento della spesa sanitaria assumerà inoltre un andamento all’incirca pari a quello dell’inflazione misurata in termini di Ipca (Indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell’Unione Europea), che in base alle stime programmatiche del Piano strutturale di bilancio di medio termine sarà pari a circa l’1,9 per cento nel periodo 2025-2027».

Con tassa su crypto premiamo investimenti pazienti

L’aumento dal 26% al 42% della tassazione sullo scambio di criptovalute «risponde alla logica di premiare le caratteristiche di investimento paziente e di lungo termine». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Inoltre, l’estensione della web tax anche alle piccole società, «elimina la caratteristica di discriminazione alla base della contestazione Usa che avevano originato ritorsioni commerciali al momento dell’introduzione».

Fonte: Il Sole 24 Ore