Difesa, il segretario Nato nella sede di Rheinmetall Italia da cui partono i sistemi Skynex per l’Ucraina
Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha visitato nei giorni scorsi la sede di Rheinmetall Italia a Roma. Una visita passata inosservata, avvenuta lo stesso giorno in cui Rutte ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il 5 novembre.
La jv con Leonardo per i carri armati
La società è controllata dall’omonimo gruppo tedesco leader mondiale negli armamenti terrestri. Il 15 ottobre l’a.d. della casa madre Rheinmetall di Duesseldorf, Armin Papperger, ha firmato con l’a.d. di Leonardo, Roberto Cingolani, gli accordi finali per la joint venture paritetica con Leonardo per fornire i futuri carri armati Panther e i cingolati leggeri Lynx all’Esercito italiano. Due commesse del valore stimato di oltre 23 miliardi di euro in 15 anni. L’intenzione dei partner è anche di esportare il nuovo carro armato pesante (Mbt o Main battle tank) dell’Esercito e di partecipare al requisito per il futuro carro pesante europeo, detto Mgcs (“Main ground combat system”). “La visita del segretario generale della Nato in Italia e presso l’industria della difesa italiana assume ancora più rilevanza alla luce dei risultati Usa che vedranno sicuramente un ruolo sempre più centrale della difesa e sicurezza nel dibattito pubblico europeo”, è il commento della società.
Un miliardo di fatturato in Italia
Il gruppo Rheinmetall in Italia ha sei stabilimenti, oltre un miliardo di fatturato. Rutte ha incontrato l’a.d. di Rheinmetall Italia, Alessandro Ercolani. La visita è stata incentrata sulle nuove tecnologie di difesa aerea, assetti che hanno visto crescere la loro importanza nelle zone di guerra, dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina. Dallo stabilimento romano sulla via Tiburtina sono partiti i sistemi Skynex forniti all’Ucraina, comprati dal governo tedesco e donati a Kiev, ma prodotti in Italia.
I sistemi Skynex per l’Ucraina
I sistemi Skynex visti dal segretario generale Rutte rappresentano tecnologie di nuova generazione, in grado di proteggere città e siti critici come centrali, basi e aeroporti contro attacchi di droni, missili, colpi di artiglierie e mortai. Creano delle barriere impenetrabili per qualunque attacco diventando ormai indispensabili. Nessuno sa dove vengono dispiegati e possono essere facilmente trasportati.
Rutte: “Richiesti grandi sforzi alle industrie”
Il segretario generale facendo la foto con tutti i tecnici che operano su questi sistemi si è complimentato per il grande lavoro svolto dal gruppo e per l’impegno nel fornire tali equipaggiamenti alla Nato. “I tempi sono cambiati e sono richiesti grandi sforzi alle industrie”, ha commentato Rutte. L’azienda ha triplicato la capacità operativa con importanti investimenti.
Fonte: Il Sole 24 Ore