Difesa, la Marina Militare studia nuove navi porta droni, ecco il progetto “Sciamano”

È un primissimo assaggio di “Marina del futuro”. La Marina Militare ha elaborato uno studio preliminare, denominato “Sciamano Drone Carrier”, per arrivare a capire quali sono i requisiti, in termini di componenti essenziali e tecnologie abilitanti, che possono condurre, non prima del 2040, allo sviluppo di un sistema che sia un hub vero e proprio, una piattaforma idonea al trasporto di diversi tipi di droni. Tutto questo processo potrebbe sfociare nella creazione di “una rete di reti” che consentirà di lanciare e recuperare velivoli senza pilota ad ala fissa e rotante per attività di intelligence e sorveglianza.

Il punto sullo stato di avanzamento di questo progetto sarà fatto in occasione del “Sea Drone Tech Summit 2024”, la quarta edizione del congresso nazionale sulla robotica marina che si svolgerà il 29 e 30 ottobre presso il Polo Acquatico della Federazione Italiana Nuoto a Ostia (Roma).

Il mandato a Fincantieri

Il progetto “Sciamano Drone Carrier”, finanziato dal Piano Nazionale di Ricerca Militare, è stato affidato a Fincantieri allo scopo di definire il “concept design” di questa nuova nave porta-droni, che comprenderà anche un sistema evoluto di comando, controllo e comunicazione per la gestione operativa di sciami di veicoli unmanned con i relativi sistemi di lancio e recupero.

L’impiego dei droni sulle navi della Marina Militare

Da tempo la Marina Militare impiega droni sulle proprie navi. Nel giugno 2023, infatti, sul pattugliatore d’altura “Paolo Thaon di Revel” la forza armata ha presentato la nuova versione dell’“AWHero”, un mini-elicottero telecomandato della classe da 200 chilogrammi prodotto da Leonardo. Nel novembre dello scorso anno, inoltre, a bordo della fregata “Carlo Bergamini”, la prima sezione Aeromobili a Pilotaggio Remoto della Marina Militare ha effettuato per la prima volta due lanci ed altrettanti recuperi del drone ad ala fissa “ScanEagle” prodotto dall’americana Boeing.

Saranno a disposizione fino a 14 droni ad ala fissa e rotante

E proprio nel marzo scorso, la Commissione Difesa della Camera ha approvato un programma che consentirà alla Marina Militare di acquisire fino a 14 droni ad ala fissa e rotante. La forza armata impiega anche robot subacquei, tra cui lo “Hugin 1000” della norvegese Kongsberg Maritime e i “Pluto Gigas” e “Multipluto” dell’italiana Gaymarine.

Fonte: Il Sole 24 Ore