Dl Pa, altri 190 milioni all’anno per le buste paga dei ministeriali

Dl Pa, altri 190 milioni all’anno per le buste paga dei ministeriali

Vale 190 milioni all’anno il fondo creato dal decreto legge sulla Pa per rinvigorire i fondi dei contratti integrativi per i dipendenti ministeriali, e proseguire per questa via sulla strada della «progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori» di questo personale e di quello delle agenzie fiscali.

I nuovi integrativi

Gli obiettivi della misura, e soprattutto le cifre che la animano, si leggono nell’ultima bozza, circolata ieri, del provvedimento approvato dal consiglio dei ministri della scorsa settimana, ma ancora in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per gli ultimi interventi sul testo.

Il più atteso era appunto quello sugli integrativi dei ministeri, elaborato dalla Ragioneria generale dello Stato dove sono stati condotti i calcoli per definirne struttura e compatibilità economiche. Le risorse arrivano dal fondo per il personale non contrattualizzato (professori universitari, magistrati e militari), i cui adeguamenti automatici costano un po’ meno del previsto per l’andamento di occupati e inflazione.

Mille euro a testa

La somma in gioco è importante. Perché i 190 milioni, che ovviamente dal 2025 si ripeteranno ogni anno per sostenere i nuovi livelli strutturali delle buste paga ministeriali, valgono al netto degli oneri riflessi oltre mille euro lordi per ogni dipendente dei ministeri. Ma mai come in questo caso la media complessiva è fuorviante. I livelli delle risorse «accessorie», cioè i fondi a disposizione della contrattazione integrativa, cambiano infatti in modo anche importante da ministero a ministero, figli come sono di una lunga stratificazione di interventi che negli anni hanno visto premiare questa o quella amministrazione per ragioni varie. L’obiettivo dell’armonizzazione impone quindi una distribuzione altrettanto diversificata, che si concentrerà dove oggi gli integrativi sono proporzionalmente meno ricchi.

A livello tecnico sono state condotte varie simulazioni sulla possibile assegnazione dei fondi; ma la scelta, politica, è ancora da compiere, e sarà ritratta nei Dpcm scritti su proposta del ministro per la Pa Paolo Zangrillo e del titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti a cui il decreto affida l’attuazione della misura.

Fonte: Il Sole 24 Ore