
domanda internazionale e rendimenti stabili nonostante maxi emissione
Anche l’emissione sindacata da 13 miliardi del nuovo Btp benchmark a 15 anni realizzata dal Tesoro ha viaggiato ad alta quota. I circa 133 miliardi di euro di domanda registrati dall’operazione non segnano un nuovo record assoluto perché nell’appuntamento di gennaio il decennale aveva spinto il contatore fino a 140 miliardi. Ma un primato c’è. Perché un Btp sindacato a 15 anni non aveva mai raggiunto un volume di richieste come questo.
La scadenza, assente come nuova emissione dal febbraio scorso, era del resto parecchio attesa. E ha incontrato un appetito internazionale per i titoli italiani che rimane intenso: anche ieri circa il 76% della domanda alimentata da un centinaio di investitori istituzionali è arrivata dall’estero, con una presenza significativa di Paesi nordici e Usa e una quota elevata di banche e asset manager.
Nella nuova operazione, gestita da Barclays, Deutsche bank, Intesa Sanpaolo, Morgan Stanley Europe e Nomura nel ruolo di lead manager, il 15 anni con scadenza 1° ottobre 2040 è stato collocato al prezzo di 99,375, che corrisponde a un rendimento lordo annuo all’emissione del 3,942%.
Il tasso annuo è del 3,85%
Il tasso annuo è del 3,85%, e sarà pagato al solito ritmo scandito dalle due cedole semestrali.
L’emissione, si diceva, continua a collocarsi sulla scala dimensionale più alta dei bond governativi. Ma anche ieri è stata digerita senza particolari scossoni dai mercati. Il rendimento del Btp decennale ha scartato un po’ al rialzo chiudendo al 3,53%, dal 3,45% della chiusura di lunedì, ma ha seguito un movimento generalizzato.
Fonte: Il Sole 24 Ore