Dombrovskis: «Misure temporanee e mirate nei bilanci, no a stimoli ampi»

Dombrovskis: «Misure temporanee e mirate nei bilanci, no a stimoli ampi»

Incalzata da una instabile scena internazionale, la Commissione europea intende promuovere nuovi accordi commerciali a livello mondiale, ha annunciato in una intervista il vicepresidente Valdis Dombrovskis. L’obiettivo è «diversificare gli approvvigionamenti», «evitare nuove dipendenze» e sostituire i controversi mercati russi e cinesi. Mentre il governo Meloni prepara il bilancio 2023, l’uomo politico ha anche esortato a sostenere l’economia con «misure mirate e temporanee».

Un nuovo senso di urgenza

«Vi è da parte dei Ventisette un nuovo senso di urgenza e di importanza geopolitica ad accelerare gli accordi di libero scambio», ha affermato il vicepresidente Dombrovskis, 51 anni, parlando a un gruppo di quotidiani europei, tra cui Il Sole 24 Ore. «L’ultimo incontro ministeriale dedicato al commercio ha mostrato un ampio consenso su questo tema». In giugno, 15 Paesi, tra cui l’Italia e la Germania, hanno sostenuto questo obiettivo in una lettera inviata a Bruxelles.

L’esecutivo comunitario ha raggiunto di recente un accordo politico con la Nuova Zelanda e si dice convinto che è vicina la firma di intese con il Cile e il Messico. Un accordo con l’Australia dovrebbe essere finalizzato nella prima parte del 2023. Negoziati sono in corso anche con l’India e l’Indonesia. «L’arrivo in Brasile di un nuovo governo (è stato appena eletto Lula alla presidenza del Paese, ndr) sarà l’occasione per fare il punto sull’intesa con il Mercosur», ha aggiunto l’ex premier lettone.

I difficili accordi commerciali

Proprio l’esempio del Mercosur rivela quanto negoziare, firmare e soprattutto ratificare accordi commerciali non sia sempre facile. Il trattato è chiuso dal 2019, ma non è mai stato ratificato per via delle scelte poco ambientaliste dell’amministrazione Bolsonaro, uscita sconfitta dalle urne. Pur in vigore temporaneamente, lo stesso accordo di libero scambio con il Canada (il Ceta firmato nel 2016) è alle prese con un lungo iter di ratifiche nazionali che si è dimostrato ricco di ostacoli e di imprevisti.

Nel 2021, l’Unione europea si è rivelata ancora una volta il più importante protagonista del commercio internazionale, con un import-export pari a oltre il 16% del commercio mondiale. I Ventisette sono legati da 46 accordi commerciali con 78 partner in giro per il mondo. Secondo la Commissione europea, le esportazioni europee danno lavoro in Europa a 38 milioni di persone, con un aumento di due terzi rispetto al 2000; più di 14 milioni di questi lavoratori sono donne.

Fonte: Il Sole 24 Ore