Dona (Consumatori) : ecco i nostri diritti in spiaggia, dall’accesso ai giochi al mare

Quali sono i nostri diritti in spiaggia? Dall’accesso al mare ai giochi sulla battigia, agli amici a quattro zampe in una video intervista al Sole 24 Ore Massimiliano Dona, avvocato, divulgatore e podcaster, presidente di Consumatori.it, ci ricorda quali sono i nostri diritti. Un problema che interessa molti cittadini, visto che questa estate circa 38 milioni di italiani trascorreranno almeno un giorno di villeggiatura. E la meta preferita dei vacanzieri è proprio il mare.

Il diritto all’accesso al mare

«Il primo diritto che abbiamo come consumatori è quello di accedere al mare. Lo dice espressamente la normativa. E non fa differenza a seconda che si tratti di spiaggia pubblica oppure di un lido, di uno stabilimento in concessione», ricorda Massimiliano Dona nella video intervista al Sole 24 Ore. «Quindi anche se trovassimo dinanzi a noi un lido privato con i lettini, gli ombrelloni in affitto, abbiamo tutto il diritto di entrare gratuitamente. Non per trattenerci, ma per arrivare alla battigia. La legge specifica che il consumatore ha diritto di arrivare al mare anche ai fini della balneazione. Quindi possiamo lasciare le nostre cose lì e fare il bagno proprio di fronte al lido», spiega Dona. Naturalmente invece i servizi sono a pagamento.

Cosa dice la legge sull’accesso al mare

Oltre all’articolo 11 della legge 217/2011 che prevede “il diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione“, la legge n. 296 del 2006 stabilisce “l’obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione“. Per battigia si intende la striscia di sabbia su cui l’onda va a infrangersi. Insomma l’accesso al mare è libero e per fare un bagno non si deve pagare nulla. Cosa fare se non vi fanno passare attraverso lo stabilimento balneare per raggiungere il mare e fare il bagno o tentano di farvi pagare? «Chiamate direttamente i vigili e chiedetegli di intervenire sul posto, così che possano redigere un verbale», spiega una guida di Consumatori.it.

Cosa si può fare sulla spiaggia libera

Non si può lasciare l’ombrellone in spiaggia per il giorno successivo: è una comodità, ma si tratta di un’occupazione illegale del demanio pubblico. Sulla spiaggia libera, infatti, non si possono lasciare oggetti come materassini, lettini o ombrelloni per un tempo prolungato. Pena il sequestro degli oggetti da parte delle forze di polizia.

Giochi in spiaggia

È sempre bene informarsi su eventuali divieti imposti sui giochi in spiaggia dalla Capitaneria di Porto o dal Comune. Non c’è una normativa nazionale che regolamenti le partite in spiaggia di calcetto o pallavolo, ma a seconda della località in cui ci si trova potrebbe esserci un divieto specifico. Normative locali a parte, è bene «utilizzare il buon senso evitando di arrecare danno o disturbo agli altri bagnanti limitando quindi le gesta sportive a spiagge isolate e senza persone intorno», segnala Consumatori.it. Con lo stesso principio per cui è illegale lasciare l’ombrellone in spiaggia per tutta la notte non è consentito tenere in piedi le installazioni di campi sportivi (da beach volley o da beach soccer, ad esempio). Si possono creare dei campi, ad esempio montando una rete da beach volley o creando delle porte da calcio, ma a patto che, una volta utilizzate, vengano smontate e il luogo venga riportato nelle condizioni iniziali. Lasciare queste installazioni per un tempo superiore rispetto a quello di gioco è anche in questo caso un’occupazione di suolo pubblico e quindi illegale. A questa regola si può derogare in caso di autorizzazione del Comune di competenza, autorizzazione che, ad esempio, hanno gli stabilimenti balneari che offrono questo genere di strutture ai loro ospiti.

Fonte: Il Sole 24 Ore