Dopo Bologna anche Pavia diventa città a 30 all’ora

Dopo Bologna anche Pavia diventa città a 30 all’ora

Dopo Bologna tocca a Pavia. Nei prossimi mesi verrà attuato il progetto “Pavia Città 30” che prevede il progressivo aumento delle strade dove non si potrà superare in auto la velocità di 30 chilometri all’ora. L’annuncio è stato dato mercoledì in una conferenza stampa in Comune, alla presenza del sindaco Michele Lissia e della sua vice Alice Moggi, che è anche assessora alla Mobilità.

Entro l’estate linee di indirizzo

«Vogliamo rendere la città più vivibile e sicura, anche per i pedoni e i ciclisti – ha spiegato Lissia -. La nostra non è una scelta ideologica: non a caso la prima a compiere tale passo è stata nel 2021 Olbia, guidata da un’amministrazione di centrodestra. Che sia necessario un riordino della viabilità a Pavia è sotto gli occhi di tutti: è un percorso che avviamo per il bene dei cittadini». La vicesindaca e assessora Moggi ha spiegato come si arriverà ad introdurre il provvedimento. “Pavia Città 30” non è «un cartello stradale, ma una visione diversa di città. Vogliamo che Pavia sia più a misura di persona, un luogo dove non ci sia più paura a circolare a piedi e in bici. Entro l’estate approveremo le linee di indirizzo: poi, progressivamente, indicheremo le strade nelle quali non si potranno superare i 30 orari. Non vogliamo dichiarare guerra alle auto: però a Pavia deve esserci spazio per tutti. Abbiamo previsto un’adeguata campagna di informazione, che sarà accompagnata anche da incontri con i cittadini. In futuro, dove è possibile, toglieremo le auto dai marciapiedi e dalle piazze, che devono tornare ad essere luoghi di aggregazione e non solo parcheggi come avviene oggi».

Bologna a un anno dalla misura

Nel 2024 a Bologna ci sono stati «zero morti tra i pedoni, la metà degli incidenti mortali, calano gli incidenti stradali e i feriti, rispettivamente del 13% e dell’11% mentre nel resto d’Italia lo scorso anno c’è stato un +8% degli incidenti mortali». Così il sindaco Matteo Lepore facendo il punto sulla misura introdotta un anno fa dal Comune che ha limitato la velocità in molte strade cittadine. Diminuiscono del 31% gli incidenti più gravi e calano del 49% le persone morte sull’asfalto, che negli ultimi dodici mesi a Bologna sono state dieci. Anche nelle radiali, come via Massarenti e via Murri, secondo i dati presentati «la velocità è calata e anche gli incidenti». Sono diminuiti del 5% il traffico e del 29,3% l’inquinamento, ai livelli più bassi negli ultimi dieci anni. Nel 2024, poi, sono aumentati gli spostamenti in bici – anche grazie a un boom del bike sharing – gli abbonamenti al trasporto pubblico e l’uso del car sharing. Gli investimenti (pari a 27 milioni) sono serviti per l’infrastruttura «e non per comprare gli autovelox».

Fonte: Il Sole 24 Ore