Dopo l’auto arriva il bus di linea senza autista: ecco come funziona

È un mondo che viaggia verso la guida autonoma: dopo le auto sono in arrivo i bus di linea senza autista. Busitalia, parte del gruppo Fs, in collaborazione con la controllata olandese Qbuzz, ha presentato alla fiera mondiale del trasporto ferroviario, Innotrans, a Berlino, il bus a guida autonoma. Un mezzo sviluppato per rispondere a diverse “sfide chiave” del settore dei trasporti, tra cui l’aumento della domanda di mobilità e la necessità di ridurre i costi operativi.

Come funziona

«I bus sono dotati di autopilota retrofit a basso costo e di tecnologie all’avanguardia, come i sensori ad alta affidabilità, quattro in tutto, e un sistema di controllo drive-by-wire», ossia tramite fili, è stato spiegato durante la presentazione, prima di salire tutti a bordo per un giro di prova, fatto in un parco, sotto un cielo tipicamente tedesco: grigio e piovoso.

Nel giro di due anni sperimentazione su strada in un’area protetta

A parte qualche sobbalzo, tutto è filato liscio. «Al momento il bus è ancora un prototipo, con le prove nel deposito di Qbuzz in Olanda ma nel giro di due anni sarà fatta la sperimentazione su strada in un’area protetta a Groningen», ha spiegato Stefano Bonora, a.d di Busitalia. «Lo sforzo che stiamo facendo è creare un sistema nostro, un software, che possa essere adattato a qualsiasi tipologia di bus», ha aggiunto Bonora.

L’obiettivo, sottolineano le due società, «è sviluppare soluzioni che permettano di integrare il trasporto autonomo nei servizi di trasporto pubblico entro il 2040» migliorando l’efficienza e «riducendo l’impatto ambientale». E guardando al futuro, dovrà avere un ruolo fondamentale l’intermodalità gomma-ferro.

L’intermodalità tra treno e gomma

«Trenitalia sta lavorando sempre di più con Busitalia per creare quella famosa intermodalità tra treno e gomma – ha spiegato l’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi -. Non può essere più treno contro gomma, il treno non può arrivare ovunque e nei singoli paesini italiani e quindi serve sempre di più una integrazione tra ferrovie e bus», ha aggiunto l’a.d di Trenitalia.

Fonte: Il Sole 24 Ore