Dote Ue da 634 milioni per le start up
Lo sviluppo delle startup passa anche dai finanziamenti che ottengono. A giocare un ruolo chiave sono i bandi di soggetti privati e pubblici. Tra questi ultimi, i bandi europei possono rappresentare una potente leva di crescita delle nuove e delle piccole imprese, soprattutto se innovative. In questo ambito, un ruolo fondamentale è rappresentato dai bandi dell’Eic, il Consiglio europeo per l’innovazione. Nel 2025 verranno destinati 634 milioni di euro a start-up e Pmi dalla Commissione Europea attraverso l’Eic Accelerator. Il programma innovativo è finalizzato a sviluppare e scalare innovazioni con il potenziale di creare nuovi mercati o rivoluzionare quelli esistenti, semplificando le procedure per le start-up (sovvenzioni fino a 2,5 milioni di euro, investimenti tra 0,5 e 10 milioni di euro). Alle early stage in settori come l’intelligenza artificiale e la mobilità del futuro sono invece destinati 250 milioni.
Lo strumento
La Commissione Europea ha approvato il Programma di Lavoro 2025 del Consiglio Europeo per l’Innovazione (Eic), stanziando oltre 1,4 miliardi di euro su tre linee per sostenere la ricerca nelle tecnologie avanzate (deep tech), start-up e Pmi ad alto potenziale. Questo strumento, che mixa grants e investimenti diretti nelle imprese selezionate, mira a consolidare la competitività europea nei settori strategici e ad accelerare la trasformazione di idee innovative in prodotti, servizi o processi di mercato.
Il Consiglio Europeo per l’Innovazione è stato ufficialmente lanciato il 18 marzo 2021, con l’obiettivo di promuovere l’innovazione dirompente in Europa, supportando start-up, Pmi e progetti di ricerca emergenti. Il programma, che fa parte di Horizon Europe, combina ricerca avanzata su tecnologie emergenti, un programma di accelerazione e un fondo dedicato (Eic Fund) per finanziare l’espansione di start-up e Pmi innovative.
Il nuovo programma di lavoro dell’Eic rappresenta un passo ulteriore, con strumenti di sostegno mirato, in particolare tramite il programma Step Scale-up, che aiuterà a colmare le lacune di finanziamento critiche e a costruire un ecosistema di innovazione più forte e resiliente in Europa. Uno dei problemi europei, infatti, è proprio l’accesso al capitale per le aziende innovative. Un dato confermato dal recente rapporto Draghi. Se l’Europa vuole mantenere la propria competitività sulla scena globale, deve rafforzare il suo ecosistema d’innovazione, creando le condizioni per una crescita sostenibile di start-up e Pmi.
Per fare fronte a queste sfide e meglio sostenere le sue start up e imprese innovative, la Commissione europea si è dotata della prima Commissaria alle start-up, la bulgara Zaharievasta, che prende in mano la guida della Ricerca europea e sta preparando un pacchetto di interventi, tra cui un European innovation act, che punta a portare al 3% del Pil l’investimento in R&I, anche per contrastare la fuga dei cervelli, e il rafforzamento del Trusted Investors Network, una rete di 71 venture capitalist che gestiscono asset per oltre 90 miliardi di euro. Da qui dovrebbero arrivare capitali privati, in tandem con gli investimenti previsti del Consiglio Europeo per l’Innovazione. Tra le aziende che beneficeranno di questa rete ci sono quelle impegnate in settori come i semiconduttori e l’intelligenza artificiale.
Fonte: Il Sole 24 Ore