Ducati Panigale V4, com’è fatta la nuova superbike di Borgo Panigale

Alla vigilia della World Ducati week 2024 – tre giorni di full immersion dedicato ai fan delle rosse con base al circuito di Misano Adricatico – la Casa di Borgo Panigale ha tolto il velo alla model year 2024 della sua punta di diamante, la Panigale V4, che rappresenta la settima generazione delle Ducati Superbike, dall’851 a oggi. La nuova versione nasce dall’evoluzione del modello da gara che ha vinto per due anni consecutivi il Mondiale Superbike: la Panigale V4 è stata completamente ripensata nel design, nella base tecnica e nell’ergonomia, tanto da pesare solo 187 Kg nella versione S, due in meno rispetto al modello precedente, e disporre di 0,5 cv in più nonostante la “castrante” omologazione Euro5+.

Aerodinamica più efficace

La nuova carenatura riduce del 4% la resistenza aerodinamica e protegge meglio il pilota in rettilineo, mantenendolo in una sorta di “bolla” di aria calma. Le ali a doppio profilo a elevata efficienza sono integrate alle forme del frontale, mantenendo invariato il contributo in termini di deportanza rispetto al modello precedente. L’arretramento del bordo d’attacco della carenatura rispetto alla ruota anteriore, poi, rende la Ducati più agile nei cambi di direzione ad alta velocità, mentre il miglioramento delle forme del parafango e del convogliatore a monte dei radiatori accresce l’efficacia dell’impianto di raffreddamento, in particolare del radiatore dell’olio.

Miglior supporto al pilota

La nuova Panigale V4 offre una maggiore abitabilità nella zona sella-serbatoio, con una più ampia libertà di movimento longitudinale, senza però rischiare interferenze con la mentoniera del casco, grazie al profondo incavo nella parte superiore del serbatoio. Inoltre, ora il pilota è meglio supportato nelle fasi di frenata, inserimento e percorrenza di curva: è più facile ancorarsi con le ginocchia per contrastare la decelerazione e sporgersi di sella una volta inserita la moto in curva, riducendo lo sforzo per le braccia e quindi l’affaticamento generale. Le pedane sono state spostate di 10 mm verso l’interno rispetto alla Panigale V4 attuale aumentando la luce a terra e, consentendo al pilota di avere i piedi e le gambe posizionati più internamente.

Motore da gara

Il Desmosedici Stradale è derivato da quello delle MotoGP Ducati, con cui condivide molto, a partire dall’architettura: è un V4 di 90° con distribuzione desmodromica, albero controrotante e fasatura Twin Pulse, che dona alla Panigale V4 un sound del tutto simile a quello delle Desmosedici GP. Alcune migliorie nella distribuzione e nell’aspirazione hanno consentito di ottenere 216 cv (228 cv in configurazione pista) a 13.500 giri con una coppia massima di 120,6 Nm a 11.250 giri.

Ciclistica derivata dalla MotoGP

Ducati Corse ha richiesto ai progettisti della Panigale nuovi target di rigidezza per il telaio Front Frame e il nuovo forcellone bibraccio (entrambi anche più leggeri) così da poter sfruttare il potenziale delle gomme slick usate in Superbike; le rigidezze laterali sono state studiate per mantenere il grip con angoli di piega ormai oltre i 60°, mantenendo allo stesso tempo elevati valori di rigidezza longitudinale per sfruttare la coppia del motore in accelerazione e la potenza frenante in staccata. In particolare, il nuovo forcellone riduce la rigidezza laterale (-37% rispetto al monobraccio precedente) e il peso, migliorando la trazione in uscita di curva e il feeling del pilota nelle accelerazioni. La stabilità della Panigale V4 è garantita, inoltre, dalle sospensioni Öhlins Npx/Ttx a controllo elettronico di terza generazione, sia su strada sia in pista. Arrivano anche, per la prima volta su una moto di serie, le prestanti pinze Brembo Hypure che lavorano con l’inedito sistema di gestione della frenata Race eCbs, sviluppato da Bosch in collaborazione con Ducati.

Fonte: Il Sole 24 Ore